Argomento di discussione: Laicità dello Stato |
04.05.2012 08:05 - Pastore Jens Hansen risponde: |
Cara taonmt, la laicità - non il laicismo - è un principio molto importante non solo per le nostre chiese, anzi più di un principio è un metodo, una via per mezzo di cui ci confrontiamo con questo mondo e tentiamo di rendere conto della speranza che è in noi (1 Pietro 3:15: Siate sempre pronti a render conto della speranza che è in voi a tutti quelli che vi chiedono spiegazioni) davanti alle persone che incontriamo e con cui conviviamo nella città, nel paese, nel mondo. Come metodo la laicità è confronto, dialogo, mettere se stessi a disposizione degli altri per contaminarsi a vicenda Laicità è un modo adulto per vivere la società ed evitare inutili e dannosi assolutismi che non possono avere spazio in un mondo multiculturale dove la diversità è la ricchezza. Questo non mi porta ad un tanto criticato relativismo, ma - direi con un neologismo - ad un relazionalismo, cioè alla relazione con l'altro/l'altra come principio di fondo per far nascere un consenso di base nella società: ognuno offre la sua visione, le sue idee, si confronta con l'altro/l'altra e dalla dinamicità del confronto nasce un progetto comune di vivere insieme nella diversità la società. E' principio che non impone ma in cui tutti possono proporre. Penso che non solo le questioni etiche e bioetiche da te menzionate possano essere discusse con molto più serenità e serietà dal basso anziché in un clima in cui uno vuole dettare le regole a tutti. La crisi del nostro sistema economico, sociale e ecologico ci dimostra che solo un vero confronto delle diversità, una relazionalità può servire a creare qualcosa di diverso. |
24.04.2012 02:04 - taonmt ha scritto: |
non sono molto informata sulla chiese valdese ma sono molto curiosa e vorrei sapere che cosa intende la chiesa valdese per laicità sia nei riguardi delle istituzioni sia per quel che concerne le questioni etiche(aborto PMA eutanasia e testamento biologico)é più orientata nell usare il termine laicità o laicismo?qual' è la spiegazione teologica?E concretamente quali sono stati gli apporti della chiesa valdese nel sostenere la laicità dello Stato? |
25.03.2010 19:03 - Prometeo ha scritto: |
Beh come dovrebbe essere non saprei, anche perchè non sono un esperto di diritto ecclesiastico. Però penso che 1) dovrebbe riaffermare con chiarezza il principio di libertà religiosa dei singoli e delle confessioni e l'uguaglianza e parità di TUTTE le confessioni davanti alla legge; 2 Dovrebbe prevedere dei divieti e dei controlli per evitare indebite invasioni di campo in alcuni spazi pubblici (es scuola) e 3)norme promozionali che attribuiscano spazi dedicati e uguali per tutte le conf.;4) dovrebbe estendere (nei limiti del possibile) i diritti conseguiti con le Intese a quelle confessioni che non ne hanno stipulate; 5) ribadire il divieto di culti contrari alle legg, all'ordine pubblico e al buon costume.
Sarebbe bello se la Chiesa Valdese proponesse la formazione di un comitato promotore per una proposta di legge di iniziativa popolare sul tema. Sarebbe anche una bella testimonianza visto che una simile legge, dato che noi abbiamo un Intesa, ci riguarderebbe solo in parte e tutelerebbe soprattutto altri. |
15.03.2010 10:03 - moderatore_del_forum ha scritto: |
Ecco, una parola chiave sembra "privilegi". Ovviamente i privilegi creano delle disuguaglianze e impediscono una presenza di tutti nell'agora. Come dovrebbe essere quindi una legge sulla libertà religiosa? |
25.02.2010 18:02 - Prometeo ha scritto: |
Scusa se reintervengo, ma l'argomento mi appassiona e poi sarà deformazione professionale...In effetti la legge sulla libertà religiosa, o meglio sui "culti ammessi" (sic!) risale ai tempi del fascismo. Per molti aspetti è superata dalle Intese, ma solo per le confessioni che le hanno concluse. Comunque una nuova legge ci vorrebbe come il pane, anche per arginare certe pretese di privilegi varii, visto che, purtroppo, c'è gente che la Costituzione la interpreta a suo uso e consumo. Però con gli equilibri politici attuali...forse è meglio attendere tempi migliori... |
25.02.2010 09:02 - moderatore_del_forum ha scritto: |
Prometeo ha valutato la costituzione e affermato che in fondo essa basterebbe per organizzare la libertà religiosa. Che ne dite quindi di una legge in tema? C'è ne bisogno? Non ci sono altre strade? |
24.02.2010 18:02 - Prometeo ha scritto: |
Beh il regime tratteggiato dalla Costituzione è questo: A)Eguale libertà religiosa per tutti, singoli e confessioni (art.2 e 8 comma 1); B) Intese per la regolazione di questioni che, classicamente, interessano sia lo Stato che le conf. (matrimonio, insegnamento...); C) Riconoscimento del Concordato già in essere come "Intesa con i cattolici".
Quindi, in teoria non dovrebbe esserci nessun triplo regime, perchè nulla autorizza ad attribuire al Concordato un valore maggiore che alle Intese (la differenza di nome, secondo me, è solo storica).
Semmai vi è un doppio regime tra le confessioni senza intese (che godono "solo" della libertà costituzionale) e quelle che hanno stipulato intese (che hanno un "pacchetto" di libertà costituzionale più regolazione concordata delle questioni di comune interesse).
Indubbiamente, però, l'applicazione non è cosi lineare e sono in molti, anche tra i giuristi, ad aggrapparsi al fatto che l'art.7 venga prima dell'art.8 (non mi soffermo sulla debolezza dell'argomento) per dare sostegno giuridico al privilegio di fatto di cui gode la Chiesa Romana. Poi è chiaro che quando si incomincia con la logica dei privilegi da un doppio binario si può passare facilmente a uno triplo. Credo, però, che la questione sia più culturale che costituzionale anche se, di certo, la nostra Carta fondamentale non eccelle in chiarezza in tema di libertà religiosa e porta il segno dei noti compromessi. |
24.02.2010 09:02 - moderatore_del_forum ha scritto: |
Caro Savonarola, capisco il tuo sfogo, ma ti invito a non lasciare qui dei commenti troppo generalizzati. Torniamo alla discussione sulla laicità e vediamo se, alla luce degli eventi, riusciamo a coniugare la laictà con la libertà religiosa. |
23.02.2010 12:02 - fra Sandro Savonarola ha scritto: |
Infatti ci sono chiese che non hanno in mano niente [ Attualmente il Ministero dell'Interno è guidato da un partito che voleva la secessione della "Padania" dalla Repubblica Italiana: il Modello
"Padania" è ora esteso a tutta la Repubblica Italiana, per colpa della Sinistra, che quando era al governo, non ha saputo governare perchè non ha avuto le idee chiare sull'immigrazione, e oggi ne paghiamo lo scotto.] |
23.02.2010 09:02 - moderatore_del_forum ha scritto: |
Caro Prometeo, condivido il tuo commento che si tratta di una cosa grave. Dal vicemoderatore ho la conferma che non è la circolare 1/2009 che puoi scaricare ma una circolare interna non pubblicata. Condivido anche la tua posizione sulla libertà religiosa che dovrebbe essere garantita senza le intese. Mi chiedo - e vi chiedo -: il regime delle Intese previsto dalla Costituzione e avviato da Craxi, porta veramente alla libertà religiosa ed a uno stato laico o non porta invece ad un confessionalismo con libertà a tre binari, quella del concordato, delle intese e la non-libertà di chi non ha in mano niente? |
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