Argomento di discussione: ecumenismo |
10.06.2012 21:06 - Pastore Jens Hansen risponde: |
Carissimo, non devi rifare nessuno battesimo. C'è un riconoscimento reciproco del battesimo che per entrambe le chiese è un atto unico. Perciò chi, battezzato da cattolico, entra nella nostra chiesa, non viene ribattezzato. |
05.06.2012 13:06 - Luca78 ha scritto: |
Buongiorno,
sono un cristiano (nato) cattolico ma che, a poco a poco si è allontanato dalla chiesa di Roma. Ho scoperto la Chiesa Valdese che sto seguendo e conoscendo, leggendo e studiando. Vorrei sapere se un uomo, battezzato cristiano cattolico, una volta entrato nella chiesa valdese debba rifare il battesimo oppure se il battesimo cattolico abbia la stessa valenza di quello valdese.
Cordiali saluti. Luca |
07.11.2011 16:11 - Pastore Jens Hansen risponde: |
Caro Fabio, i tuoi dubbi sul senso del dialogo ecumenico con la chiesa cattolica romana, li condividi con molti fratelli e sorelle delle nostre chiese. Spesso è per ragioni diverse, ma comunque, in tanti si chiedono se non è tempo perso incontrarsi con i cattolici per confrontarsi ecumenicamente. Io posso capire questi dubbi e ogni tanto, soprattutto nei momenti in cui le gerarchie romane gettano altri bastoni fra le ruote del dialogo, anche a me viene la tentazione di lasciar stare. Questi momenti mi aiutano però di ordinare un po' le mie idee e di non cedere alla tentazione. Alcune idee, te le vorrei trasmettere qui per entrare in dialogo con te. Per primo sono convinto che la nostra chiesa ha una vocazione al dialogo ecumenico. Mi ricordo bene un intervento in Sinodo di qualche anno fa in cui si è detto: o siamo ecumenici o non siamo. Questo non per amore di complicarsi la vita, ma perché l'ecumenismo è parte irrinunciabile del nostro essere chiesa. Lo è, perché – ecco il secondo punto – in fondo non dobbiamo creare un'unità, ma dovremmo sempre ricordarci che la chiesa è già una. Lo è perché Cristo è uno e non può essere diviso. In Efesini si afferma: un corpo unico, un unico Spirito, un’unica speranza, un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo, un Dio unico e Padre di tutti, Efesini 4,4-6. Questo fatto cambia sensibilmente le coordinate del dialogo e non ci costringe a cadere nella trappola di una qualsiasi diplomazia ecumenica, ma ci libera ad un dialogo aperto, sincero e franco per poter vedere come possiamo nella nostra diversità testimoniare Cristo insieme. Il terzo punto è: la chiesa una ha delle espressioni diverse e questa diversità porta talvolta alla divisione. L'ecumenismo è quindi il tentativo di superare le divisioni e vedere la diversità come punto di forza della chiesa non come punto di debolezza. Paolo scrive ai Galati: Non c'è qui né Giudeo né Greco; non c'è né schiavo né libero; non c'è né maschio né femmina; perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù. Galati 3:28, affermando così che ci sono delle diversità, ma davanti a Cristo non danno il diritto di escludersi a vicenda o di fare della questione della diversità una questione di potere. Ecco, la mia breve risposta. Per farti un'idea su cosa dice il nostro Sinodo, ti metto qui il link su un documento sinodale sul tema: http://www.chiesavaldese.org/pages/archivi/documenti/doc_ecumenismo.pdf |
05.11.2011 12:11 - fabio.morelli ha scritto: |
Mi chiedo, da valdese, perchè la mia Chiesa si ostini nell'ecumenismo. Chiarisco che il dialogo con le altre confessioni e religioni è , per me, sicuramente molto affascinante e arricchente, ma in un clima di reciproco rispetto e riconoscimento. La Chiesa cattolica nel suo più alto rappresentante ci ha chiarito che, per loro, non possiamo essere considerati Chiesa. In più, se io mi faccio cancellare dai registri cattolici, chiarendo il non rifiuto del battesimo, ma l'appartenenza, ormai, a un'altra confessione cristiana, ricevo una scomunica (credo per eresia)... allora di cosa stiamo parlando? Io da scomunicato senza Chiesa non voglio avere alcun rapporto con il cattolicesimo. Prima la dignità in nome del nostro sforzo a rappresentare (anche se con risultati non sempre esaltanti) un cristianesimo il più sincero possibile, poi il resto. |
15.03.2011 16:03 - Pastore Jens Hansen risponde: |
Caro Carlo62, la 'parrocchiana' mi sembra andata un po' oltre con il suo zelo. A me non risulta che ci siano delle chiese che celebrano il loro culto in privato, senza far accedere persone estranee alla comunità. Diverso invece il discorso per la partecipazione all'Eucarestia e gli altri sacramenti. Ma questo forse lo sai già. In caso contrario possiamo volentieri approfondire qui. |
11.03.2011 14:03 - carlo62 ha scritto: |
da "ex Cattolico"oggi Valdese ho comunicato al parroco la mia adesione alla chiesa Evangelica Valdese,con lettera,un giorno sono entrato nella mia vecchia chiesa alla fine di una funzione "Messa",con tutto il rispetto per il luogo e le persone presenti,ma una "parrocchiana"Scusate il termine,uscendo,mi ha detto che non potevo stare in Chiesa che dovevo uscire perchè "Sbattezzato".
vorrei avere chiarimenti in tal senso. |
2.12.2010 09:12 - Pastore Jens Hansen risponde: |
Caro stefano, prima di darti una risposta alla tua domanda, desidero 'aggiornare' chi passa qui ai dialoghi. La chiesa vetero-cattolica può essere vista come espressione di protesta contro il Vaticano I e i suoi dogmi che - a causa della scomunica da parte di Roma - si fonde nel 1889 con la chiesa di Utrecht, chiesa nata durante le discussioni janseniste del 1723. In campo ecumenico i vetero-cattolici hanno firmato un documento sulla intercomunione con gli Anglicani, cioè il reciproco riconoscimento della Santa cena. Anche con la chiesa ortodossa esistono, dal 1967 dei contatti ecumenici. Che cosa credono i vetero-cattolici? Grosso modo si può dire che per loro valgono tutte le decisioni dogmatiche prese dalla chiesa del primo millennio, cioè dalla chiesa ancora unita prima dello scisma fra oriente o occidente del 1054. Concretamente significa: per quanto riguarda per esempio la figura Maria i vetero-cattolici rifiutano i due dogmi 'moderni', cioè la sua concezione immacolata e la sua assunzione in cielo. Mantengono la successione apostolica e l'episcopato storico anche se conoscono il sistema sinodale. Lasciano intatta la differenza fra clero e laici, il celibato obbligatorio viene tolto, il dogma della transustanziazione viene respinto in quanto nato dopo il 1054. Valutazione La chiesa vetero-cattolica è una chiesa che vive la libertà evangelica insieme al legame con la tradizione del primo millennio. La differenza più visibile con i valdesi è senza dubbio la forma del culto che è molto più liturgico del culto valdese o delle chiese riformate in genere, infatti ricorda molto il culto dei luterani scandinavi o degli anglicani. Teologicamente si può dire che la differenza più grande è il mantenimento della divisione fra clero e laici che le chiese della Riforma non conoscono affatto, il protestantesimo infatti, parla del sacerdozio universale. |
25.11.2010 19:11 - stefano ha scritto: |
Salve,
desidero conoscere le principali differenze che corrono tra i valdesi ed i veterocattolici dell'Unione di Utrecht. Grazie per eventuali delucidazioni. |
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