dialoga con noi

Argomento di discussione: Chiesa e Società



02.11.2010 16:11 - carloboffi ha scritto:
Mi è capitato di sentire da un amico che prossimamente, se non ho capito male, il 10 novembre prossimo, a Milano presso il Centro Culturale Protestante, ci sarà la presentazione di un libro che presenta esperienze di fuoriusciti dalla Scientologia che è edito dalla Editrice Paoline, e sappiamo bene da che parte stia questa casa editrice. Per la verità non conosco questa Scientologia, ma mi hanno riferito che è una setta religiosa che è stata parecchio attaccata dai media, non so se a torto o a ragione. Mi hanno detto che in passato questa setta ha subito processi nei tribunali che per altro ha vinto e quindi non capisco perché proprio noi Protestanti ci prodighiamo in favore di un certo tipo di Cattolicesimo fondamentalista. A me pare assurdo e mi chiedo come si possa accettare una cosa del genere. Qualunque cosa sia questa Scientologia, nel bene e nel male, ma perché a casa nostra? Non riesco a trovare una risposta che mi soddisfi e quindi lo chiedo a voi. Saluti, Carlo Boffi

02.11.2010 14:11 - avvgandini ha scritto:
Buon giorno, sto raccogliendo dei pareri su una questione a mio avviso inquietante e che merita delle riflessioni. Dal momento che questa casella di testo non consente l'inserimento del testo integrale della mia riflessione, rimando al seguente link: http://groups.google.com/group/free.it.religioni.protestanti/browse_thread/thread/35707afbc5cfe3c2# Cordialmente, Alberto Gandini

23.9.2010 17:09 - Pastore Jens Hansen risponde:
Caro Michele,

non è la chiesa ma ogni credente che è chiamato e chiamata a testimoniare con la propria vita la luce che è Cristo. Ognuno di noi vive e concretizza la fede con le scelte che fa nella vita. Sono scelte non fra il bene e il male, ma fra il male e il male minore, perché nel campo etico non c'è una netta distinzione fra luce e tenebre, fra bianco e nero, ma fra male e male minore. Ogni scelta è una decisione presa davanti a Dio, è a lui che rispondiamo.

La chiesa dov'è in tutto ciò? Non è certo un apparato che detta morale, ma la communione delle persone che hanno scelto o meglio, sono state scelte da Cristo, per camminare e testimoniare insieme, offrendo al mondo degli esempi concreti di come si può vivere la relazione con Dio e con gli umani.

23.9.2010 16:09 - Pastore Jens Hansen risponde:
Caro Michele,

hai pienamente ragione, la preghiera è un fattore molto importante nella vita del credente.

Se è vero che la fede è una relazione con Dio in Cristo, il Risorto, e essa - la fede - si concretizza nella vita quotidiana, la preghiera è il dialogo con Dio che sta alla base di tutto il resto.

Come credente ho bisogno di dialogare con Dio, di comunicare con Lui nella preghiera e nell'ascolto della Sua Parola. Questa relazione è fondamentale per la mia vita e la mia azione nel mondo, mi apre l'orizzonte e mi fa vedere il mondo con occhi diversi.

19.09.2010 23:09 - Michele ha scritto:
Caro Pastore Jensen, la ringrazio per la sua esauriente risposta. Tuttavia penso che nella nostra società manchi il senso del bene e del male e che e' molto importante che la Chiesa si pronunci con chiarezza su queste questioni mostrando la via del bene e le conseguenze che il male produce nelle nostre esistenze. Dio ci ha creati liberi e ci lascia liberi di autodeterminarci; ci sono donne che abortiscono all'insaputa degli uomini che hanno partecipato alla procreazione e nessuno puo' fermale. Resto dell'opinione che la Chiesa debba rappresentare una luce per il mondo e va da se' che ognuno (uomo o donna) rimanga libero di aderire o meno al messaggio di verita'. la ringrazio per il suo tempo, Michele

14.9.2010 09:09 - Pastore Jens Hansen risponde:
Caro zetetico,

ti ringrazio per la segnalazione dell'articolo.

L'articolo discute il grande problema degli assolutismi, della religione come fattore di esclusione e non di inclusione. Chi è fuori, chi non è della propria religione è perduto e non può fare niente di buono.

Purtroppo è una tentazione di cui la storia anche contemporanea è tristemente piena. Qualcuno pensa di avere la morale e la verità dalla sua parte e vuole definire per tutti.

Per me è molto importante vedere che gli assolutismi non possono esistere, già per il semplice fatto che ogni religione e ogni Weltanschauung è frutto della storia: la storia non conosce assolutismi, tutto è relativo. Così anche la mia fede e il modo di viverla non si pone in una posizione alta ma si confronta su un livello unico con le idee altrui. E' come se fossimo su una grande piazza in cui ogni persona offre la sua visione del mondo e la vive. Le diversità entrano in dialogo alla pari, si confrontano e succede che le persone si contaminano a vicenda per crescere insieme e far crescere la società.

Il modello è quindi offrire, proporre, dialogare, camminare insieme.

11.09.2010 00:09 - Michele ha scritto:
Caro Pastore Jens Hansen, condivido l'amarezza di coloro che sono costretti ad assistere impotenti alle ingiustizie di questo mondo che purtroppo non sono limitate al nostro Paese. In realtà a noi cristiani (e non solo) non mancano le armi per combattere questa situazione: La Preghiera. Sottovalutiamo il potere della preghiera e della Parola di Dio che trasforma prima noi stessi e poi coloro che ci stanno intorno. Purtroppo non aiuta soffermarci sulle altrui miserie perche' questo ci fa credere migliori degli altri alimentando il ns orgoglio e distogliendo il ns sguardo da Cristo.

09.09.2010 22:09 - zetetico ha scritto:
Credenti, dunque più “buoni”? Mi sia concesso di condividere con voi questa riflessione intorno a un intramontabile “pregiudizio religioso”. La Weltanschauung credente appare afflitta da un complesso di superiorità morale che non mi sembra aiutare nessuno. È pure vero però che molti non credenti snobbano – non meno stoltamente – l'esperienza morale degli “altri”, incorrendo così nella medesima deleteria presunzione. L’articolo vuole essere un contributo per un’autocritica credente, una esortazione fraterna a impegnarsi a mostrare anche coi fatti la propria fede – se è vero che «è dai frutti che si conosce la qualità dell’albero». Eccolo: http://www.aifr.it/pagine/notizie/050.html Con fiducia e viva simpatia

22.7.2010 20:07 - Pastore Jens Hansen risponde:
Caro Marcos, innanzitutto benvenuto nei dialoghi. Penso che la tua domanda sia di molte persone, quella della società con un tasso di corruzione elevatissimo se si paragona con altri paesi in Europa. Io in fondo mi chiederei se possiamo definire la nostra ancora società nel vero senso della parola. Non ci troviamo già in un insieme di individui che cercano in una concorrenza spietata di accaparrarsi tutto il possibile senza guardare la società, la comunità nel suo insieme? Non viviamo in uno stato in cui i potenti usano la parola libertà come pretesto per svuotare le tasche altrui? Ci sarebbero tante altre domande; come esempio di una società scollegata mi viene in mente quello dei telegiornali di ieri sera: una grande azienda italiana ha fatto un aumento vertiginoso dell'utile e dei guadagni, è la stessa azienda che poche settimane fa ha ridotto i diritti dei lavoratori e imposto loro una rinuncia a diritti conquistati con fatica. Cosa fare? Potremmo guardare ai paesi con minor corruzione, cioè la Finlandia, la Danimarca, la Svezia e potremmo chiederci del perché. Ponendoci questa domanda potremmo leggere delle analisi sociologiche che spesso vanno d'accordo nell'affermare che più alto è l'impatto della Riforma protestante in un paese minore è la corruzione, mentre il senso del pubblico, della comunità, della società è più alto. Io penso che tutto ciò abbia a che fare con il principio protestante della responsabilità che per noi, nel nostro dialogo potrebbe essere un punto di partenza per vedere come cristianamente e evangelicamente possiamo affrontare il problema di una società scollegata.

21.07.2010 15:07 - Marcos1953 ha scritto:
La società Italiana è tra le più corrotte in Europa,sia a livello politico che di società civile,questo enorme malcostume divora le speranze delle giovani generazioni è umilia tutte quelle persone perbene che giorno dopo giorno con enorme fatica cercano di arrivare alla fine del mese potendosi guardare allo specchio con dignità e senza vergogna,ma la situazione è sempre più dura soprattutto quando intorno a te vedi un mare di squali.Per lanciare un grido contro questo dilagare che fare? Vi saluto,Marcos1953.

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