Argomento di discussione: Leggere la Bibbia
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06.08.2010 14:08 - Nicodemus74 ha scritto: |
leggo come sempre con piacere il suo commento alle mie domande. Wesley è un personaggio che mi è particolarmente caro in quanto è colui il cui esempio mi ha avvicinato alla Comunità Evangelica. La sua vita è molto interessante e piena di fede e di impegno cristiano. Ho letto una sua biografia e una breve storia del Metodismo del quale approvo l'approccio con la religiosità cristiana. Appena avrò finito un altro testo leggerò il "sermone del monte" di Wesley che ho già acquistato; mi farebbe piacere sapere dove si possono trovare quei commentari alle sacre scritture alle quali lei ha fatto riferimento. Per il resto il fatto che Gesù esprima le parole di cui la precedente mail nel momento in cui spezza il pane e lo spartisce e così la condivisione del vino cm suo sangue, rimanda molto al concetto cattolico eucaristico poichè potrebbe sembrare una forzatura vederlo come riferimento alla fede. Le parole del Cristo in questo caso sono molto chiare secondo la teologia cattolica, sebbene le Scritture pullulino di concetti espressi metaforicamente quale ad esempio: "Se il tuo occhio ti è occasione di scandalo...ecc". Ciò che non capisco è cm si passi da un testo chiaro di condivisione del pane e del vino come corpo e sangue di Gesù ad un concetto più interpretativo cm quello della Fede e della condivisione della passione di Cristo. So che è un tema vasto, caro Pastore, e se ci sono opere teologiche chiare e semplici sul tema attendo consiglio, sennò la stresso ;O)
1 abbraccio s
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3.8.2010 10:08 - Pastore Jens Hansen risponde: |
Caro Nicodemus, in linea generale si può dire che il mangiare viene interpretato come fede e che le parole di Gesù in questo contesto non fanno riferimento alla cena o lo fanno solo indirettamente. Esemplare per ciò che ho appena detto è John Wesley, fondatore dei Metodisti, nel suo commentario, anzi nelle sue note sui brani biblici egli scrive su Giovanni 6: If any eat of this bread - That is, believe in me: he shall live for ever - In other words, he that believeth to the end shall be saved. My flesh which I will give you - This whole discourse concerning his flesh and blood refers directly to his passion, and but remotely, if at all, to the Lord's Supper.
In Italiano: Se qualcuno mangia di questo pane – il che vuol dire crede in me: egli vivrà per sempre. In altre parole, colui che crede fino alla fine sarà salvato. La mia carne che darò per voi – tutto questo discorso sulla carne e sul sangue si riferisce direttamente alla sua (di Gesù) passione, e, ma lontanamente, forse, alla Cena del Signore.
Wesley, come già detto, si trova quindi in armonia con la visione evangelica del brano che interpreta il mangiare come fede e vede solo lontanamente all'orizzonte anche la Cena.
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29.07.2010 01:07 - Nicodemus74 ha scritto: |
Caro Past. Jans, grazie per la risposta in un periodo che magari coinvolge anche le ferie! Il tema è senza dubbio spinoso, perchè, mi pare di capire, tutto si risolve in un contesto "interpretativo". Ma se la Verità su un "dogma" così importante deve essere la risultante di una interpretazione, non si affrancano da critiche le parole pronunciate da Ponzio Pilato a Gesù: "che cos'è la verità?". Se Lui è Via, Vita e Verità allora anche ciò che dice, come "mangiate il mio corpo ecc..." va inteso come tale? Come sono interpretati alla luce della Teologia Valdese i passi da me precedentemente indicati?
Saluti
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28.7.2010 20:07 - Pastore Jens Hansen risponde: |
Caro Nikodemus, mi faccio vivo solo oggi perché per ora mi trovo in una zona con poca copertura di rete ed entro subito in merito.
Innanzitutto non la definirei una questione di Verità e di chi ha la verità. Secondo me la verità non si può possedere o avere, la verità, la si può vivere e con essa si può entrare in relazione.
Per quanto riguarda il tema della transustanziazione da te sollevato, inizio a rispondere con un breve cenno storico. La transustanziazione tenta di rispondere alla domanda della presenza del Cristo durante la celebrazione eucaristica, tema che peraltro affrontano anche i Riformatori del '500 non senza forti tensioni: sappiamo che fra Lutero e Zwingli per esempio scoppia una vera e propria lite attorno alla questione. Mentre la presenza del Cristo per Lutero è legata agli elementi, senza però arrivare alla transustanziazione, contestata da tutti i protestanti, per Zwingli la presenza c'è già indipendentemente dagli elementi.
Il fatto che anche le chiese ortodosse non conoscono la transustanziazione ci fa capire che almeno la sua dogmatizzazione è avvenuta dopo il grande scisma.
Infatti, è così. Il percorso che ha portato al dogma della transustanziazione è accidentato e nasce non prima del ottavo-nono secolo. Soprattutto nella figura di Berengar di Tours esiste una forte opposizione alle idee di transustanziazione, i fautori di essa sono molto massicci nella formulazione: mangiando l'ostia fai scricchiolare le ossa di Cristo nella tua bocca.
La questione della transustanziazione è quindi un problema del medioevo. Secondo me ha a che fare con l'allargamento del cristianesimo verso il nord d'Europa.
E' chiaro che i brani biblici da te citati sono interpretati in modo diverso da tutte le altre chiese cristiane che non conoscono il dogma della transustanziazione.
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25.07.2010 04:07 - Nicodemus74 ha scritto: |
Gentili Amici, visto che in questa parte del forum si parla della lettura biblica, vorrei fare una domanda che sicuramene potrà interessare molte persone presenti provenienti dal Cattolicesimo. La questione concerne l'Eucarestia (rendimento di grazie) così come viene intesa "cattolicamente" non come simbolo ma come reale presenza del Cristo nelle specie santificate dal sacerdote durante il rito sacramentale. Due dei passi Evangelici fondamentali sui quali si fonda questa "usanza", della quale, nella forma a noi nota, non risultano particolari testimonianze da parte della Chiesa primitiva, sono: GV 6:50-51 e GV 6:53, ricordo che questo Evangelo è il più recente come redazione e quello dai contenuti più "spirituali". Cm al solito in questi casi la domanda è la stessa: dov'è la Verità? Alcuni ritengono che la forma Cattolica ricalchi modalità teofagiche risalenti a culti misterici presenti nei primi secoli di cristianesimo e che lo stesso Paolo avrebbe "sdoganato" favorendo la commistione tra religioni dei Gentili e Cristianesimo nascente, diventandone così il reale ispiratore, o persino il "creatore". (in effetti sono 2 argomenti in 1 - cmq entrambe di rilievo quindi credo valga la pena affrontarli)
Consapevole della portata della questione e della vastità dell'argomento invito il Past. Hansen a chiarire questi punti.
Grazie
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21.7.2010 21:07 - Pastore Jens Hansen risponde: |
Caro Sergio, pubblico volentieri anche la tua testimonianza. Ricordo però a tutte e tutti che intervengono in dialoghi che dovremmo man mano lasciare la mentalità del forum e arrivare alla mentalità dei dialoghi. Dove sta la differenza? Mentre il forum era multilaterale e ognuno poteva rispondere direttamente a tutti gli interventi, i dialoghi sono fatti per dialogare con la chiesa valdese. Gli interventi dovranno quindi essere rivolti non più direttamente ad una persona, ma al gruppo di moderatori. Conviene farlo con domande e osservazioni in modo da poter entrare in dialogo che noi.
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21.7.2010 21:07 - Pastore Jens Hansen risponde: |
Cara lella46, le tue affermazioni sono una bella testimonianza. Mi fermo un attimo sulla questione di come pregare. Penso che ognuno debba cercare il suo modo per farlo. Secondo me è importante pregare riuscendo a essere a tu per tu con Dio. Ognuno è diverso e inginocchiarsi può essere d'aiuto. Per i miei tempi di meditazione io preferisco una posizione comoda su una sedia con i piedi ben appoggiati sul pavimento e amo accendere una candela mentre mi faccio guidare dalla lettura biblica verso la preghiera che per me è un dialogo con Dio. Ciò non significa che non prego anche in modi diversi – con le mani in tasca mentre cammino, o durante il culto o in tante altre situazioni.
Infine ricordo a tutte e tutti che intervengono in dialoghi che dovremmo man mano lasciare la mentalità del forum e arrivare alla mentalità dei dialoghi. Dove sta la differenza? Mentre il forum era multilaterale e ognuno poteva rispondere direttamente a tutti gli interventi, i dialoghi sono fatti per dialogare con la chiesa valdese. Gli interventi dovranno quindi essere rivolti non più direttamente ad una persona, ma al gruppo di moderatori. Conviene farlo con domande e osservazioni in modo da poter entrare in dialogo che noi.
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21.7.2010 21:07 - Pastore Jens Hansen risponde: |
Caro Nicodemus, grazie per la segnalazione che pubblico volentieri.
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21.7.2010 21:07 - Pastore Jens Hansen risponde: |
Caro Nicodemo, hai detto tantissimo in poche righe e ti ringrazio per il tuo intervento. Esso mi fa venire in mente delle parole del mio professore di storia del cristianesimo che, per farci un'introduzione alle differenze fra le grandi famiglie cristiane – ortodossa, cattolica romana e protestante – diceva: la chiesa cattolica è la chiesa del visibile, del toccabile, del sacrificio, la chiesa protestante è la chiesa della Parola, la chiesa chiesa ortodossa è la chiesa della divina liturgia. Certo, categorizzare così le chiese non è privo di pericoli, ma le tue esperienze lo confermano. Ti ringrazio anche per la proposta della chat, ma non so se sarà realizzabile.
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20.07.2010 21:07 - sergio ha scritto: |
Cara Doni, la tua perplessità “Non so se Dio si sia offeso.” è interessante e significativa. Interessante perché vuol dire che ti poni delle serie domande su come “potrebbe reagire” Dio davanti ad un tuo comportamento e non eventuali preti, pastori o altri conduttori spirituali. Significativa perché sei in attesa di una risposta da Lui, stai cercando di capire, stai indagando, sei alla ricerca, quindi sulla strada giusta. Faccio un esempio: se tua figlia quando aveva due o tre anni, a cui volevi un gran bene, per chiederti qualunque cosa te l’avesse fatta sapere tramite il vicino di casa o un parente, ti avrebbe fatto piacere? Ti sarebbe sembrato normale? Avrebbe migliorato la tua relazione di madre ed educatrice? Così penso che si senta il Signore, quando sente tante richieste fatte a lui, dirottate verso altre persone che, tra l’altro, non sentono, non vedono,non capiscono e non possono rispondere. Non sarà offeso, ma un po’ geloso lo è, lo dice anche la Bibbia!
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