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Argomento di discussione: Omoaffettività



06.12.2010 14:12 - stefano ha scritto:
Caro Pastore Jens Hansen, le Scritture condannano i rapporti contronatura in quanto tali. Non si specifica se questi rapporti avvengono con un prostituto o all'interno di un "rapporto di coppia". Il mio timore è quello di trovarmi di fronte ad una Chiesa che, preoccupandosi di piacere all'uomo, venerando l'uomo, si sia dimenticata di Dio e della Sua Parola.

06.12.2010 10:12 - Pastore Jens Hansen risponde:
Caro Stefano,

mentre gli altri autori del Nuovo Testamento non dicono niente sul tema dell'omosessualità, l'apostolo Paolo invece ne parla, soprattutto nel brano da te citato che inoltre è l'unico in cui si può intravedere anche un riferimento al lesbismo.

Per capire un brano biblico, lo si deve sempre mettere nel contesto storico in cui è stato scritto. Paolo vive nella società greco-romana in cui la questione dell'omosessualità è largamente accettata, ma non nella dimensione di una relazione duratura come la conosciamo oggi, infatti sappiamo che gli atti omosessuali di allora si svolgevano nei mondi dei prostituti, cioè della prostituzione maschile e nella forma della pederastia. La pederastia è il desiderio passionale di un adulto per un ragazzo.

Né la pederastia né la prostituzione sono delle relazioni durature e soprattutto reciproche e alla pari. Paolo si scaglia quindi in prima linea contro una relazione non vissuta reciprocamente in una relazione duratura. Non ce l'ha quindi con le persone omosessuali dei nostri tempi che invece vivono delle relazioni reciproche e durature.

02.12.2010 23:12 - stefano ha scritto:
Salve, ho cercato di comprendere le vostre ragioni in merito alla scelta di benedire le coppie omosessuali. Purtroppo la lettura del passo della lettera ai romani sotto riportato, che vi chiedo la cortesia di commentare, mi trattiene dal condividere le vostre posizioni sulle persone omosessuali. Vi ringrazio per gli eventuali chiarimenti. Cordiali saluti, Stefano “Perciò Iddio li ha abbandonati a passioni infami; poiché le loro femmine hanno mutato l’uso naturale in quello che è contro natura; e similmente anche i maschi, lasciando l’uso naturale della donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri, commettendo uomini con uomini cose turpi, e ricevendo in loro stessi la condegna mercede del proprio traviamento” (Romani 1:26-27)

15.9.2010 11:09 - Pastore Jens Hansen risponde:
Carissima,

vedo che la discussione sinodale e gli atti che ne sono seguiti ti hanno sconvolta, questo mi dispiace. Vorrei qui solo rispondere alle tue affermazioni.

La nostra chiesa insieme ad altre chiese della Riforma da anni ha riflettuto intensamente sia al Sinodo sia nelle chiese locali su come porsi di fronte alle persone omoaffettive. Questa riflessione ha trovato la sua espressione più alta nelle decisioni del Sinodo e in diversi documenti che puoi consultare anche sul nostro sito.

La novità di quest'anno è stata la questione: possiamo benedire l'unione di due persone omoaffettive. Finora abbiamo parlato di accoglienza, da quest'anno parliamo anche di benedizione. Le chiese ora sono invitate a riflettere su questo tema.

Il desiderio di accoglienza delle persone omoaffettive non è quindi nuovo.

Per quanto riguarda la tua affermazione che Dio non è omosessuale e quindi, noi umani che siamo la sua immagine, non possiamo esserlo, vorrei dire solo questo:

Dio non è nemmeno eterosessuale. La sessualità, l'essere maschio e femmina, appartiene alla creazione, al creato, non al Creatore. Dov'è quindi la questione dell'immagine e della somiglianza? E' da cercarsi nella volontà di Dio che noi umani ci relazioniamo fra di noi e con Dio. Dio non ha creato degli individui isolati ma delle persone in relazione. Come vivere la relazione è nella nostra responsabilità.



07.09.2010 14:09 - Mirachiesa ha scritto:
Mi sono convertita per grazia dell nostro Signore i quale ha aperto i miei occhi sulla importanza di segure Cristo ed i suoi consigli...credere alla parola di Dio e nn quella degli uomini e credere ai profeti...come disse Giosue Credete a DIO e ai prifeti e Dio sarà con noi....Come Calvino ebi e ho tuttora problemi con la mia famiglia ma per segure Cristo niente è cosi tragico...Ed ora la riforma e giunta a termine...e ora che i tempi sono maturi e incampata ...non sia cosi perche io dove vado....Mi riferisco alla unione di omosessulai...Non sia cosi...e non puo essere BENEDETA...DIO DICE CONVERTITEVI DALLLA VOSTRA MALVAGGIA VIA E PENTITEVI ED IO VI INALZERO....Che gli omosesuali vengano benedetti io sono prima a benedirli e che DIO gli illumini come ha illuminato ME ...Ma benedire una unione dove ben chiero viene citato in GENESI:DIO creo luomo a sua immagine...1.DIO NON E OMOSESSUALE.. gli creo maschio e femmina gli benedise dicendo 2 Siate fecondi e moltiplicatevi... Chiesa Valdese porta nei cuori degli rifformati un grande pekato e io mi astengo...NON FACIO PIU PARTE DI NESSUNA CHIESA CHE NON SEGUE LA BIBBIA E NON RISPETTA DIO ORA BASTA SCONVOLGERE ANIME.

3.9.2010 10:09 - Pastore Thomas Soggin risponde:
Carissimo grazie della tua lettera. Vorrei solo puntualizzare che non si tratta, nella nostra decisione presa durante il Sinodo, di un matrimonio gay come hanno scritto molti organi di stampa, ma di una bendizione di una coppia. Per te e per tutti coloro che ci leggono accludo il testo ufficiale votato 8 giorni fa dal Sinodo Valdese di Torre Pellice (TO),

SINODO DELLE CHIESE METODISTE E VALDESI
Torre Pellice (Torino), 22-27 agosto 2010
ORDINE DEL GIORNO SULLE BENEDIZIONI DI COPPIE DELLO STESSO SESSO
Il Sinodo,

riconoscendo le differenze nel percorso di integrazione e riconoscimento delle persone omosessuali nelle chiese locali, ed invitando in ogni caso al rispetto delle diverse sensibilità dei membri di chiesa, nella preghiera e nella prospettiva delle diversità riconciliate in Cristo,

grato ai numerosi e vari gruppi di lavoro, studio ed approfondimento sull’argomento che da anni operano fornendo materiale di studio alle chiese,

consapevole del fatto che la benedizione, nel contesto esclusivamente liturgico e pastorale delle nostre chiese, testimonia un riconoscimento ed una condivisione annunciata e proclamata della Grazia di Dio rivolta ad ogni creatura umana,

riaffermando quanto detto da diversi documenti precedenti, con particolare riferimento agli atti 30/SI/07, P/AS/07, 43/SI/08,

esprime con forza la sua convinzione che le parole e la prassi di Gesù, così come esse ci sono testimoniate negli Evangeli, non possono che chiamarci all’accoglienza di ogni esperienza e di ogni scelta improntate all’amore quale dono di Dio, liberamente e consapevolmente vissuto e scelto.

Il Sinodo invita pertanto le chiese:
ad affrontare ed approfondire la riflessione sulla realtà omosessuale ed omoaffettiva all’interno delle chiese stesse e della società, avvalendosi del supporto del materiale prodotto nel corso degli anni da numerosi gruppi di lavoro sul tema e del servizio della rinnovata commissione “Fede e Omosessualità”;
nella prospettiva dell’atto P Assemblea/Sinodo 2007, ad intraprendere o approfondire la riflessione sulla benedizione delle coppie dello stesso sesso, nel contesto dell’animazione teologica “Moltiplicare Benedizioni” proposta dalla commissione di cui sopra.
Chiede di conseguenza alle chiese che,
ove sorelle e fratelli membri della nostra Chiesa o appartenenti ad una Chiesa evangelica richiedano la benedizione di una unione omosessuale, si proceda nel cammino di condivisione e testimonianza e, laddove la chiesa locale abbia raggiunto un consenso maturo e rispettoso delle diverse posizioni, essa si senta libera di prendere le decisioni conseguenti, rimanendo in costruttivo contatto con gli appositi organismi.

03.09.2010 09:09 - gruppo redazionale ha scritto:
Pubblichiamo volentieri quanto giunto via posta elettronica:

Buonasera, sono un uomo anni omosessuale, di famiglia Cattolica, cresciuto ed educato secondo i valori della mia famiglia.
Vivo con un UOMO che AMO da 9 anni, abbiamo comprato casa insieme dopo 8 mesi che stavamo insieme, abbiamo creduto e crediamo INCREDIBILMENTE nel sentimento che ci lega, e nonostante le avversità che la vita quotidianamente ci presenta nel suo bel piatto, stiamo ancora insieme, ancora innamorati come il primo giorno, anzi probabilmente ancora di più...

Non mi è mai importato l'idea di "SPOSARMI" pretendevo solo quelli che erano i miei diritti di cittadino, che paga le tasse e che PRETENDE gli vengano riconosciuti gli stessi diritti che vengono riconosciuti ai suoi simili, ma VOI avete fatto una cosa che non mi sarei mai aspettato...

Mi avete dimostrato rispetto per le minoranze (sono almeno 5 anni che do il mio 8/%0 alla vostra chiesa) mi avete dimostrato una vostra presenza CONCRETA, mi avete dimostrato di essere "al passo con i tempi", mi avete dimostrato che Siete VERAMENTE E CONCRETAMENTE VICINO ANCHE A NOI.

Probabilmente non mi sposerò comunque (non sarebbe corretto e conoscendomi quindi non lo farò) non voglio diventare VALDESE solo per godere di questo "DONO" che avete fatto alla comunità Omosessuale, di sicuro Vi seguirò molto più attentamente di quanto abbia mai fatto prima, e chissà... grazie di cuore

1.9.2010 19:09 - Pastore Thomas Soggin risponde:
Carissimo,

concordo pienamente con quanto ci scrivi e occorrerà prendere tutto questo come un primo passo di un lungo percorso culturale, un cuneo – come scrivi - nella asfittica (dis)cultura italiana dominata dai faraoni del Vaticano (come li definisce Don Barbero).

Mi rallegra inoltre che i membri votanti del nostro Sinodo Valdese, che rappresentano democraticamente le nostre quasi 200 comunità sparse in Italia, hanno votato (come pare) con 105 voti a favore; 9 contrari; 29 astenuti, alla “benedizione” delle coppie gay. Resta comunque la necessità del consenso delle singole chiese locali.

Si tratta dunque della prima apertura fatta in Italia da una comunità cristiana al riconoscimento delle coppie omosessuali, anche se subordinato a una 'clausola' legata all'ok delle chiese protestanti locali.

01.09.2010 19:09 - gruppo redazionale ha scritto:
Pubblichiamo volentieri quanto arrivato via posta elettronica: Buongiorno, desidero ringraziarvi per la nettissima presa di posizione a favore della benedizione alle unioni omosessuali. Sono molti anni che indico voi nella scelta per l'8x1000 e ne sono sempre stato molto soddisfatto, e ora se possibile ancora di più. Rimane quell'amarezza di fondo nel dover constatare che per fare qualcosa di laico in Italia i propri soldi non bisogna darli allo Stato. Io sono ateo e anticlericale oltre che omosessuale. Anni fa tuttavia ho contribuito a creare un gruppo, e attraverso quello ho avuto modo di conoscere da vicino la comunità valdese. Comunità dalla quale ho ricevuto un sincero rispetto (contro la doppia possibile discriminazione, sessuale e religiosa), un rispetto che ho sempre ricambiato di cuore. Il vostro gesto, che giustamente va preso come un primo passo di un lungo percorso culturale, inserisce un cuneo nella asfittica (dis)cultura italiana dominata dai faraoni del Vaticano (come li definisce Don Barbero). Vi faccio i miei migliori auguri

21.8.2010 08:08 - Pastore Jens Hansen risponde:
Cara Paola, sono contento della tua apertura e voglia di confronto, in fin dei conti è a questo che vuole servire anche la rubrica del nostro sito, ma non solo, è alla base della comune ricerca di un percorso autentico di fede e di vita. Ti ringrazio per la tua domanda che ci riporta alla bella lettera di Paolo Ricca che ho già citato precedentemente. Cito di nuovo qui: [a] Che cosa dice la Scrittura sull’omosessualità? [b] Quello che la Scrittura dice su questo tema risente di condizionamenti storici e culturali che possono relativizzarne il valore, circoscrivendolo a un’epoca particolare, o invece dobbiamo considerarlo parte integrante di quella «eterna e indubitabile verità» che la Scrittura contiene e trasmette? [c] Come impostare questo discorso nel quadro dell’etica cristiana che ruota tutta intorno all’unico comandamento dell’amore, come scrive l’apostolo Paolo: «Non abbiate altro debito con alcuno, se non di amarvi gli uni gli altri; poiché chi ama il prossimo ha adempiuto la legge» (Romani 13, 8)? Iniziamo quindi la lettura biblica. Secondo me il brano più incisivo dell'Antico Testamento si trova in Levitico 18:22, te lo propongo quindi come prima lettura.

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