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Argomento di discussione: Spiritualità



06.09.2009 23:09 - fra Sandro Savonarola ha scritto:
Jhansen scrive: "caro fra Sandro, la tua domanda è già una risposta, almeno io la vedo come spinta per riflettere sulle diverse forme di spiritualità. Leggendo il tuo intervento mi è venuto in mente un esempio: la spiritualità forse è come un prisma che diffrange la luce. La luce è il Signore che illumina i credenti, noi siamo il prisma che tentiamo di portare la luce nella nostra vita. Ora il prisma a secondo la sua formazione diffrange la luce in modo diverso. Risponderei quindi si alla tua domanda affermando: lo Spirito agisce in noi e noi reagiamo al suo operare con la nostra esperienza di vita, con i nostri studi, con la nostra teologia, con il nostro ragionare, con la nostra pietà e così via. Inviato da jhansen - -argomento: Spiritualità" Caro Jahnsen sono d'acordo con te sull'esempio del prisma, per quanto riguarda le Spiritualità dei grandi pensatori e teologi e riformatori, di cui noi seguiamo l'esempio; meno per quanto riguarda -così ho capito e correggimi se sbaglio - l'esempio del prisma applicato a ogni individuo; nel senso che cosi la parola spiritualità acquista un significato soggettivo, concettualmente diverso dalla spiritualità dei Riformatori, di cui noi seguiamo le tracce , e che dà alle diverse Spiritualità un significato oggettivo.------ fra Sandro Savonarola

06.09.2009 12:09 - jhansen ha scritto:
caro fra Sandro, la tua domanda è già una risposta, almeno io la vedo come spinta per riflettere sulle diverse forme di spiritualità. Leggendo il tuo intervento mi è venuto in mente un esempio: la spiritualità forse è come un prisma che diffrange la luce. La luce è il Signore che illumina i credenti, noi siamo il prisma che tentiamo di portare la luce nella nostra vita. Ora il prisma a secondo la sua formazione diffrange la luce in modo diverso. Risponderei quindi si alla tua domanda affermando: lo Spirito agisce in noi e noi reagiamo al suo operare con la nostra esperienza di vita, con i nostri studi, con la nostra teologia, con il nostro ragionare, con la nostra pietà e così via.

05.09.2009 20:09 - fra Sandro Savonarola ha scritto:
solo da tre mesi ho fatto la confermazione Valdese. Prima ero cattolico. Ricordo la definizione di Spiritualità data dai cattolici: modo di vivere l'evangelo secondo un modello , cioè un "carisma" che caratterizza quel particolare tipo di spiritualità: francescana, domenicana, carmelitana, ecc. Da novello evangelico mi domando : potremmo parlare di una "spiritualità" Luterana, Calvinista, Zwingliana, ecc ? (cioè ispirata al modello di vivere l'evangelo secondo Lutero,secondo Calvino, secondo Bucero, secondo Zwingli? --fra Sandro Savonarola

05.09.2009 14:09 - jhansen ha scritto:
Caro marcolaico, ti do ragione se dici che il Sinodo è un luogo in cui si esprime la spiritualità. Sono anche d'accordo con il versetto citato da sergio. Ma leggendo i diversi argomenti, ho l'impressione che ancora non siamo su una base comune su cui discutere, mi sa che la parola "spiritualità" susciti in ognuno di noi qualcosa di diverso. Vorrei sapere quindi un pò di più come intendete la spiritualità. E a coloro che parlano di mancanza, che cosa manca a chi pensate che non abbia la spiritualità.

04.09.2009 23:09 - sergio ha scritto:
"pensare in modo spirituale..." non basta, occorre agire in modo spirituale. Da quello che scrive Paolo ai Galati c'è di che riflettere e poi fare, quando scrive (5:16-23)"Io dico: camminate secondo lo Spirito e non adempirete affatto i desideri della carne. Perché la carne ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; sono cose opposte tra di loro; in modo che non potete fare quello che vorreste. Ma se siete guidati dallo Spirito, non siete sotto la legge. Ora le opere della carne sono manifeste, e sono: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, sètte, invidie, ubriachezze, orge e altre simili cose; circa le quali, come vi ho già detto, vi preavviso: chi fa tali cose non erediterà il regno di Dio. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo; contro queste cose non c'è legge. Ma non è tutto qui...

04.09.2009 22:09 - sergio ha scritto:
marcolaico ha scritto: "entrare in relazione con loro..." giusto e fatto. Ma se dall'altra parte non v'è un soggetto che ha aderito alla nuova vita, descritta nel Nuovo Testamento, la relazione è del tipo da soci di un club e non tra figli di Dio, chiamati a vivere il Suo Regno, nl mondo ma fuori dal mondo. Amici che abbiamo voluto noi e non amici le cui caratteristiche sono descritte in Giovanni 15.

04.09.2009 17:09 - marcolaico ha scritto:
anch'io vorrei capire cosa significa che le chiese protestanti non pensano spiritualmente. a me per esempio sembra che dagli atti dell'ultimo sinodo, così come da quelli dei sinodi precedenti, traspaiano profonde riflessioni ispirate dallo Spirito. riguardo a quanto detto da sergio circa la varietà di comportamenti ed atteggiamenti che caratterizzano i nostri fratelli e sorelle, lo so anch'io che in chiesa ci sono persone che paiono "addormentarsi", ma ancora una volta, occorre entrare in relazione con loro, è l'unico modo per comprendere il loro attteggiamento, evitando che si trasformino in "altri", bollando il loro comportqmento con etichette semplificatrici. entrare in relazione e l'unica possibilità che abbiamo per riconoscerci fratelli. una fraternità che non sia unicamente annunciata e sperata, ma anche vissuta, con tutte le contraddizioni che un rapporto tra persone diverse comporta.una fraternità e sororità che ci permette di riconoscere la varietà dei doni spirituali che ognuno di noi ha ricevuto.

02.09.2009 19:09 - jhansen ha scritto:
Caro Erasmo, oggi mi rivolgo con una domanda a te. Che cosa significa secondo te "non si pensa spesso spiritualmente" e "le chiese del nord sono spesso simili a dei partiti politici"? Te lo chiedo perché nella mia concezione di spiritualità un credente - e chi è credente ha lo Spirito - non può non pensare spiritualmente, cioè un credente secondo me pensa in modo ispirato. Perciò sono curioso vedere come rispondi alla mia domanda.

02.09.2009 - moderatore_del_forum ha scritto:
Grazie a chi interviene ma ricordo che ci siamo dati la norma di interventi non superiori alle 1500 battute proprio per favorire l'interazione tra i diversi interlocutori. Spezzare il proprio interevento in più parti senza attendere qualche replica è un modo per aggirare questa limitazione che chi interviene sul forum ha accettato. Spiacente di dover fare questi interventi di metodo, spero che il tema, così ben impostato, possa essere ulteriormente approfondito.

02.09.2009 - sergio ha scritto:
Certi laici e loro aspettative sono migliori e più giuste (cioè dalla parte della giustizia, quella citata nelle Beatitudini, che non conosce privilegi e favoritismi – condannati da Dio) di ciò che vedo e vivo nel mio paese da un mucchio di anni. Per questo i cristiani dovrebbero aprire i loro occhi e le loro orecchie a ciò che lo Spirito di Dio dice loro e non alle sirene (ovvero al diavolo) che fa vedere lucciole per lanterne, bugie per verità. Se puoi qualcuno vuol farsi guidare da ciechi e zoppi libero delle sue scelte, anche se soffro per loro.

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