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Argomento di discussione: otto per mille



04.10.2008 - Veluire ha scritto:
Soddisfazione di Maria Bonafede, moderatore della Tavola valdese, e di Dora Bognandi del Dipartimento per la libertà religiosa della Chiesa avventista

"Ora si approvino anche le Intese relative alle altre fedi religiose"

Soddisfazione è stata espressa dalla pastora Maria Bonafede, moderatore della Tavola Valdese, e da Dora Bognandi, direttore del Dipartimento per la libertà religiosa della Chiesa avventista, per la firma avvenuta oggi da parte del Consiglio dei ministri per le modifiche di legge in riferimento alle Intese delle due confessioni con lo Stato italiano.

Le modifiche apportate alle Intese riguardano, per la Chiesa evangelica valdese (Unione delle chiese metodiste e valdesi), la possibilità di accedere anche alle quote non espresse dai contribuenti dell’otto per mille dell’Irpef (modifica alla legge n. 409 del 1993), mentre per l'Unione italiana delle Chiese cristiane avventiste del 7° Giorno (UICCA) si tratta del riconoscimento dei titoli di studio rilasciati dall'Istituto di cultura biblica avventista di Firenze (modifica alla legge n. 516 del 1988).

"Accogliamo con soddisfazione l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del ddl di ratifica. Ci auspichiamo che in brevissimo tempo il Governo provveda anche alla ratifica delle altre Intese già negoziate e firmate, o siglate, dai precedenti governi, compreso quello presieduto dall’on. Berlusconi, relative a comunità di fede che svolgono un ruolo sempre più importante e riconosciuto nella società italiana - ha dichiarato Maria Bonafede -. Augurandoci che l’iter parlamentare sia il più rapido possibile per tutte le Intese in corso, rinnoviamo il nostro impegno a gestire gli ulteriori fondi otto per mille che ci verranno assegnati in base a questa revisione dell’Intesa nella stessa linea di laicità e trasparenza che ci ha caratterizzato negli anni scorsi, senza destinare neanche un euro a finalità di culto".

"L'approvazione delle due modifiche è senz'altro una buona notizia! - ha affermato Dora Bognandi -. Significa che si sta superando un'impasse che dura da anni. Ringraziamo il governo per questo primo passo anche se auspichiamo che tra brevissimo lo stesso avvenga per la altre Intese in attesa di approvazione".

Ora le rispettive revisioni di legge dovranno essere approvate da Camera e Senato.

Le bozze d'Intesa, approvate dal Governo Prodi lo scorso 7 marzo 2007, che oggi - a norma dell’articolo 8 della Costituzione - chiedono di essere riprese in esame dal Governo in carica, riguardano: la Congregazione cristiana dei Testimoni di Geova e l'Unione buddista italiana (che nel 2000 avevano già ottenuto la firma dal Governo D'Alema), nonché la Chiesa Apostolica in Italia, la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni, la Sacra arcidiocesi ortodossa d’Italia, l'Unione induista italiana.

Tratto da NEV - Notizie evangeliche del 3 ottobre 2008

27.09.2008 - Veluire ha scritto:
I contribuenti che avevano scelto di destinare l'otto per mille allo Stato sono stati presi in giro due volte. Lo hanno affermato i deputati del Pd in commissione Bilancio della Camera Antonio Misiani e Giulio Calvisi.
Secondo i deputati Pd «Siamo di fronte a una duplice presa in giro. Si prendono in giro i contribuenti che avevano scelto lo Stato, e che adesso vedono quasi tutte le risorse utilizzate per altri scopi.
E si prendono in giro le 808 realtà (comuni, associazioni di volontariato, parrocchie, e così via) che hanno visto le loro domande accolte, ma che non vedranno un euro, salvo le 7 domande che verranno effettivamente finanziate.
Ci auguriamo che la maggioranza, al cui interno non sono mancate le critiche e i distinguo, prenda coraggio e bocci insieme a noi questa inaccettabile proposta del governo». Le risorse teoricamente assegnabili, erano pari a 89 milioni di euro, frutto delle scelte dei contribuenti, che il 7,60% dei casi hanno indicato lo Stato come destinatario dell'otto per mille.
Poi, il Governo Berlusconi ha annullato, con la manovra di luglio, il rifinanziamento di 60 milioni che il Governo Prodi aveva disposto con la Finanziaria 2008, utilizzando i fondi dell'otto per mille statale per finanziare l'abolizione dell'Ici sulla prima casa. «Il risultato è che i fondi effettivamente a disposizione sono limitati a 3,5 milioni di euro, che il Governo propone di utilizzare per finanziare 7 progetti relativi alle calamità naturali».
All'esame della commissione Bilancio è attualmente sottoposto a parere parlamentare lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sulla ripartizione dell'otto per mille dell'Irpef devoluta allo Stato per il 2008, che ripartisce poco più di tre milioni e mezzo di euro per far fronte a 7 interventi di calamità naturali: si tratta di circa 950mila euro in favore del Comune di Civitanova del Sannio (Isernia) per la sistemazione di una frana, di 179mila euro al Comune di Erice (Trapani) per l'eliminazione del dissesto in località Locosecco-Bonagia, di 650mila euro per il consolidamento dell'abitato di Fossa (L'Aquila, di 300mila euro per opere di consolidamento nel comune di Gavazzana (Alessandria), di 500mila euro per un consolidamento nel Comune di Mandaraccio (Cosenza), poco più di 461mila euro per consolidamento e sistemazione idrogeologica nel comune di San Lorenzo Maggiore (Benevento)e 500mila euro per un intervento di messa in sicurezza di una frana in provincia di Savona, località Capo Noli.

10.07.2008 - paologae ha scritto:
I fedeli in tutta Italia sono circa 20.000, ma i contribuenti che destinano il loro "otto per mille", nella dichiarazione dei redditi, all'Unione delle chiese metodiste e valdesi sono ben 264.676, tredici volte in piu'. E' il dato piu' recente relativo alle dichiarazioni dei redditi 2005, per cui alla chiesa valdese andranno poco piu' di 6,9 milioni di euro, circa 1,2 milioni in piu' rispetto all'anno precedente. A determinare questo significativo aumento del 19,87% - spiega il sito www.chiesavaldese.org - e' da una parte il generale incremento del fondo Irpef, dall'altra il maggior numero di contribuenti (+13% rispetto all'anno precedente) che hanno destinato la quota Irpef alla "piccola" chiesa evangelica radicata per meta' nelle valli piemontesi e presente per l'altra meta' sul resto del territorio nazionale. "E' un risultato oggettivamente rilevante - commenta la pastora Maria Bonafede, moderatore della Tavola valdese - che da una parte ci affida una maggiore responsabilita' nella gestione di una quota importante dei fondi e che dall'altra testimonia l'apprezzamento di molti contribuenti italiani per i criteri di trasparenza e di laicita' con i quali abbiamo gestito le somme pervenute. E' noto infatti che il Sinodo ha deciso di utilizzare i fondi dell'otto per mille esclusivamente per iniziative culturali, sociali e assistenziali in Italia e all'estero. Insomma, neanche un euro di questi fondi va a finalita' di culto, di evangelizzazione o di retribuzione dei nostri pastori. Inoltre da sempre pubblichiamo un dettagliato resoconto della destinazione finale dei fondi". "Stimando in poco piu' di diecimila i contribuenti valdesi che destinano il loro otto per mille - dice all'Agi Paolo Naso, coordinatore della campagna pubblicitaria sull'otto oper mille - le firme risultano essere piu' di venti volte tanto e noi abbiamo motivo di ritenere che a firmare sia un 90% di 'cattolici informati', all'incirca 200.000 persone, che destinano a noi la loro quota Irpef o con motivazione ecumenica, a rotazione con altre chiese, o perche' apprezzano la posizione della chiesa valdese sulle liberta' civili e sulla laicita' dello stato. C'e' poi una quota di italiani laici che hanno una certa insofferenza nei confronti del protagonismo politico della chiesa cattolica". Naso fornisce questo dato sulla base di un'inchiesta commissionata all'Eurisko per gli anni 2004-2007 e di una piu' recente ricerca su un centinaio di blog "da cui e' emerso che la stragrande maggioranza dei 'nostri' contribuenti sono cattolici attenti alle dinamiche ecumeniche e politiche". Proprio nei giorni scorsi, del resto, il quotidiano "la Repubblica" ha ospitato una lettera di don Roberto Fiorini, prete operaio cattolico, che ha dichiarato di assegnare l'otto per mille alla chiesa valdese come "modo concreto di vivere l'ecumenismo" oltre che come "simbolico risarcimento per tutto cio' che questa minoranza ha subito dalla maggioranza cattolica". Non tutti i percettori dell'otto per mille dichiarano, pero', quanti siano i contribuenti che li hanno prescelti. "Ad esempio il numero delle firme a favore della chiesa cattolica - aggiunge Naso - non si trova da nessuna parte. Da due anni, infatti, il ministero delle finanze non diffonde piu' questo dato ed ha affidato ai singoli percettori la possibilita' di renderlo pubblico. La chiesa valdese ha deciso di farlo". C'e' poi un altro problema. E' noto che l'otto per mille dei contribuenti che non decidono alcuna destinazione viene ripartito in proporzione tra i diversi percettori aventi diritto. "Ma la chiesa valdese - dice Naso - non partecipa alla ripartizione di questi fondi che potrebbe tranquillamente far raddoppiare la sua quota. Il Sinodo delle chiese valdesi e metodiste, infatti, rifiuto' questa eventualita' per motivi di trasparenza stabilendo la quota a noi spettante in base riparto venisse assegnata allo stato italiano. Ma siccome lo stato quel denaro lo ha utilizzato male, o per la ristrutturazione di chiese cattoliche.

Tratto da http://www.agi.it/cronaca/notizie/200807081930-cro-rt11217-art.html

25.05.2008 - paologae ha scritto:
Appena uscito in libreria, "La questua" di Curzio Maltese (Feltrinelli, maggio 2008) è già un successo editoriale. Il libro, edito da Feltrinelli, ripropone una lunga inchiesta condotta dal giornalista di Repubblica sui finanziamenti alla Chiesa cattolica, sia attraverso il canale dell'Otto per mille che per altre vie: dal finanziamento all'Insegnamento religioso confessionale alle agevolazioni fiscali.
Complessivamente si tratta di una cifra che, secondo Maltese, è "vicina a 4 miliardi e mezzo di euro, tra finanziamenti diretti dello Stato e degli enti locali e mancato gettito fiscale". Un miliardo di euro deriva direttamente dall'Otto per mille, 950 milioni corrispondono agli stipendi dei 22.000 insegnanti di religione, altri 700 arrivano alla chiesa cattolica dallo stato e dagli enti locali per le convenzioni su scuola e sanità.
A queste cifre si aggiunge, sempre secondo l'analisi di Maltese, il cumulo di vantaggi fiscali: tra 400 e 700 milioni "il mancato incasso per l'ICI, in 500 milioni lo sconto del 50% su Ires, Irap e altre imposte, in 600 milioni l'elusione fiscale legalizzata del mondo del turismo cattolico che gestisce ogni anno da e per l'Italia un flusso di quaranta milioni di visitatori e pellegrini". Con questa cifra, 4,5 milioni di euro, conclude Maltese, la Chiesa cattolica "costa agli italiani piú del sistema politico", piú della vituperata "casta"
E quanto costano le altre confessioni di fede? Molto meno, con ogni evidenza e – soprattutto – producono una diversa ricaduta di benefici sociali. E' il caso della Chiesa valdese che destina il 100% dei fondi ricevuti ad attività culturali, sociali ed assistenziali realizzate in Italia ed all'estero. Nel 2007 si è trattata di una cifra di poco inferiore a 6 milioni di euro, rendicontate al dettaglio su diversi organi di stampa e sui siti istituzionali www.chiesavaldese.org e www.ottopermillevaldese.it.
Maltese ricorda che, ad oggi, i valdesi non si avvalgano del meccanismo di ripartizione delle quote non espresse – quello che consente alla Chiesa cattolica di raddoppiare il suo fondo. Così come non gode di nessun anticipo mentre alla CEI viene riconosciuto un fondo di circa il 90% sull'introito dell'anno successivo.
"Ho incontrato la "moderatrice' della Tavola valdese, Maria Bonafede, – "il Ruini dei valdesi" –, nella modesta sede romana vicina alla Stazione Termini – scrive Maltese a pag. 58. – "Per motivi etici avevamo rinunciato alle quote non espresse ma nel 2000, visto l'uso che ne faceva lo Stato, le abbiamo chieste. Ogni volta ci rinviano. Se le vedessimo oggi le vedremmo solo nel 2010'....La Tavola valdese – conclude Maltese – usa i soldi dell'Otto per mille al 94% per la carità e il rimanente per la pubblicità. I pastori valdesi vivono delle donazioni spontanee. Lo stipendio base, uguale dalla moderatrice all'ultimo pastore, è di 650 euro al mese. Maria Bonafede spiega: "I soldi dell'Otto per mille arrivano dalla società ed è lì che devono tornare. Se una Chiesa non riesce a mantenersi con libere offerte, è segno che Dio non vuole farla sopravvivere".

09.05.2008 - paologae ha scritto:
Un'iniziativa della rivista Micromega raccoglie una serie di prestigiose firme della cultura e delle spettacolo
Un appello per destinare l'Otto per mille alla Chiesa valdese che "che le libertà e i diritti civili degli individui ha sempre rispettato e anzi promosso, e che si impegnata ad utilizzare i proventi dell'otto per mille esclusivamente in opere di beneficenza e non a scopo di culto o di sostegno per i ministri e le opere della propria confessione religiosa"
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Lo ha sottoscritto una lunga lista di prestigiose personalità della cultura, dello spettacolo, del giornalismo e della scienza: da Paolo Flores D'Arcais, direttore di Micromega, a Umberto Eco, Margherita Hack, Dario Fo, Andrea Camilleri, Umberto Galimberti; dallo storico Luciano Canfora, ai filosofi Eugenio Lecaldano e Gennaro Sasso, ai musicisti Vasco Rossi e Simone Cristicchi; dai giornalisti Giorgio Bocca e Michele Santoro alle attrici Franca Rame e Lella Costa. Ed ancora il fotografo Oliviero Toscani e i registi Ferzan Ozpetek, Mario Monicelli, Bernardo Bertolucci.

L'appello stato anche sottoscritto anche da alcuni esponenti del mondo cattolico che peró hanno voluto aggiungere una postilla per giustificare la propria scelta di dissenso nei confronti della destinazione dell'8 per mille alla Conferenza episcopale italiana: "Noi - si legge - cittadini cattolici che tentiamo di testimoniare nella vita sociale ed ecclesiale un fedeltà la piú coerente possibile al Vangelo e quindi critici e scandalizzati nei confronti di una politica dei vertici ecclesiastici sempre piú tesa a usare il potere che deriva dal danaro, dalle clientele, dalle influenze politiche, dal dominio sulle coscienze per condizionare la politica degli stati e in particolare di quello italiano, riteniamo legittimo e forse doveroso negare a questo potere ecclesiastico il sostegno dell'8 per mille IRPEF."
Tra i firmatari di questa specifica versione dell'appello don Enzo Mazzi, Giovanni Franzoni, don Vitaliano Della Sala, don Raffaele Garofalo, don Gianni Alessandria, don Roberto Fiorini, don Franco Barbero, Francesco Zanchini, don Bruno Ambrosini, don Aldo Antonelli, Domenico Jervolino, Giulio Girardi. In pochi giorni l'appello é stato sottoscritto da oltre 1400 persone che in un blog dedicato hanno voluto esprimere anche le motivazioni della loro decisione di destinare l'Otto per mille alla Chiesa valdese (Unione delle chiese valdesi e metodiste). La lista completa disponibile al sito http://temi.repubblica.it/micromega-online/le-firme-allappello-per-un-8-x-mille-democratico/, dove possibile anche sottoscrivere l'appello.

Intanto da qualche giorno, su alcuni quotidiani nazionali partita la campagna Otto per mille ai valdesi dedicata al tema dei "diritti di tutti. Per la solidarietà e lo sviluppo.Per riaffermare i diritti all'istruzione, alla laicità dello Stato, alla ricerca scientifica, al riconoscimento delle minoranze, all'autodeterminazione della donna...". Tra gli strumenti informativi e promozionali della campagna un nuovo sito che riporta il dettaglio degli oltre duecento progetti sostenuti in Italia e nel mondo con la quota Otto per mille che la chiesa valdese ha ricevuto nel 2007.
Ad oggi il Ministero dell'Economia non ha ancora precisato l'ammontare destinato alla Chiesa valdese nel 2008 ma ha già comunicato il numero delle firme in base al quale sarà definito: oltre 260.000, con un incremento del 13% rispetto all'anno precedente. "In questi giorni riceviamo adesioni e sostegni che ci affidano una grande responsabilità – ha commentato la pastora Maria Bonafede, Moderatora della Tavola valdese. Crediamo infatti che migliaia di italiani, anche laici e cattolici non sostengano l'otto per mille alla chiesa valdese soltanto per la gestione trasparente e 'laica': ormai si sa che l'Otto per mille 'alla valdese' implica che non un euro vada alle attività di culto o a finanziare i pastori.
Credo che in molti destinino l'Otto per mille alla piccola comunità valdese e metodista anche perché condividono le nostre battaglie per la laicità dello stato, per la libertà di tutte le confessioni religiose e per i diritti di tutte le minoranze".

21.04.2008 - afro75 ha scritto:
Volevo solo mettere in evidenza la differenza di pensiero tra una piccola e una grande chiesa. Sappiamo tutti quanto é discriminante l'idea sulle coppie di fatto della chiesa cattolica. Io non capisco perché, la chiesa possiede un campo in cui puó dire ció che le pare senza essere messa in discussione, questo campo sono le migliaia di chiese sparse per il territorio. Ma allora perché devono intrufolarsi tra chi legifera?? Non sono in grado di convincere i propri credenti a sposarsi e vogliono quindi "obbligarli" per legge? Allora c'é qualcosa di sbagliato...no? (soprattutto perché spaccano i maroni anche a coloro sui cui maroni stanno - e ci stanno per motivi simili a questo -) Vabbé fatto sta che ci sono chiese che sposano il libero pensiero, e sulle coppie di fatto si esprimono così, in questo caso é la chiesa valdese, buona lettura (datato 14 settembre 2005!!). PS: colgo l'occasione per ricordare che un buon utilizzo del proprio 8Xmille passa per la donazione alla chiesa valdese. Vi lascio qualche link perché possiate avere qualche info: http://www.chiesavaldese.org/pages/finanze/otto_mille.php http://www.chiesavaldese.org/pages/finanze/rendiconto2001.php http://www.8xmille.it/ipovedenti/assegnazioni.htm

11.05.2008 - emily ha scritto:
Testimonianza di Erica Vinay La chiesa valdese di Brescia ospita una numerosa comunità africana, ecco perché la decisione di dedicare il culto domenicale del 6 aprile 2008 alle vittime dell'omofobia ha sollevato una grande discussione all'interno della comunità. Non sono mancate le resistenze a questa iniziativa, per i credenti africani era inconcepibile una tale decisione in aperto contrasto con la loro cultura che disapprova fortemente l'omosessualità. E' nato cosí un lungo confronto tra posizioni inconciliabili, ma poi é accaduto che ... Carissimi amici di Gionata, sono molto felice di dirvi che il Culto di questa mattina (ndr domenica 6 aprile 2008) é stato fatto (ndr nella chiesa evangelica valdese di Brescia) all'insegna di una dichiarazione chiara e forte di non accettazione del silenzio sull'omofobia. In varie parti del Culto, che era sulla comprensione della Risurrezione come concetto quasi impossibile per i discepoli con la conoscenza del solo Antico Testamento, il Pastore Jonathan Terino é riuscito ad unire il pensiero di Martin Luther King contro il razzismo al pensiero nostro attuale di totale condanna dell'omofobia e, più volte, ha parlato di omosessuali e di lesbiche che hanno sofferto e soffrono a causa solo di una loro presunta 'diversità'. Dopo la prima decisa dichiarazione c'é stato un grande silenzio, gli africani hanno aspettato la traduzione in inglese per vedere se avevano capito bene, poi ...si sono rilassati e non hanno fatto commenti. Anche con me, dopo, l'ivoriano che proprio non voleva si accennasse nemmeno alla parola gay, mi ha invitato alle nozze, come testimone, del suo amico fraterno dichiarandomi 'capa' dei francofoni… Forse abbiamo fatto il passo avanti che andava fatto, per merito anche vostro e ne sono veramente contenta.

21.04.2008 - Veluire ha scritto:
Nella totale indifferenza dei mass media, nel più assoluto silenzio (assenso?) della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, con l'incredibile e sconcertante assenso della QUESTURA COMPETENTE (a quanto dichiara quest'articolo) si é tenuta una manifestazione di Forza Nuova contro la chiesa Valdese nel cuore stesso delle Valli Valdesi (Torre Peldice). Il tutto preannunciato da scritte "Valdesi al rogo" con tanto di svastiche nei giorni precedenti la manifestazione. Apprendo solo ora la notizia e rimango sgomento, non posso che esprimere la mia solidarietà alla chiesa valdese.

10.05.2008 - graz07 ha scritto:
Il papa, "La Sapienza" e la laicità asfittica del nostro paese. Di fronte a quello che sta succedendo a seguito dell'invito rivolto al Papa a presiedere l'apertura dell'anno accademico all'Università La Sapienza di Roma, mi viene in mente solo il vecchio adagio di Gino Bartali: "Tutto sbagliato, tutto da rifare". Purtroppo, nulla si può rifare e si rimane attoniti spettatori dell'ennesimo colpo inferto, da ogni parte, alla asfittica laicità del nostro paese. Le critiche all'iniziativa del rettore vengono - da destra e sinistra, da cattolici militanti e da chierichetti atei - stigmatizzate come violazione della libertà di parola. Tutti - compresi gli ex fascisti e gli ex-comunisti, dunque gli eredi delle culture non liberali - diventano profeti di liberalismo.Ritenere non opportuno un invito a tenere un discorso è cosa diversa dall'impedire a qualcuno di esprimere le proprie opinioni. Il Papa non è un semplice accademico che sostiene tesi controverse o formula ipotesi non condivise da pochi o da molti. Il Papa parla di valori non negoziabili, non formula ipotesi; pretende di esplicitare la verità; si pronuncia non come esponente di una delle varie religioni e confessioni presenti sulla agorà, ma come esperto di umanità in grado di indicare i fondamenti dello Stato e i criteri di una corretta laicità. Il Papa pretende di sapere per tutti noi come si debbano rettamente coniugare fede e ragione. Se vogliamo, il Papa è anche l'ultimo sovrano assoluto per diritto divino. Benedetto XVI bolla la ricerca del pensiero scientifico e filosofico della modernità "post-cristiana" come dittatura del relativismo. Cioè pronuncia una drastica censura nei confronti di quello che è lo spirito della ricerca libera e senza presupposti che spero presieda all'insegnamento nelle nostre università. Benedetto XVI persegue, con grande intelligenza, una strategia di rimonta nei confronti della società laica e pluralista. Tutto questo andava ricordato nel momento in cui lo si invitava. Si doveva sapere che il Papa non viene a discutere o a confrontarsi, ma viene per essere ascoltato con reverenza ed eventualmente accolto con una genuflessione. Si doveva sapere che era legittimo dissentire dall'invito, non perché si è oscurantisti ma perché non si può né si vuole riconoscere la pretesa che egli statutariamente e quindi inevitabilmente porta con sé. Per queste ragioni io non l'avrei invitato a presiedere l'apertura dell'anno accademico. Lo inviterei però, domani stesso, a partecipare come uno dei relatori ad un dies academicus: si darebbe un bellissimo esempio di cosa può essere una università libera e laica e veramente plurale. Perché - sebbene gli italiani, in primis gli atei devoti, di destra come di sinistra, non lo sappiano - qualunque "capo religioso", persino il Papa, nella democrazia discorsiva è "uno dei relatori". Nulla di meno - e va detto con forza e io lo faccio con assoluta convinzione - ma neanche nulla di piú. Una volta che l'invito - inopportuno a mio avviso - era stato rivolto, il Papa doveva parlare. Il dissenso era legittimo; se il dissenso poneva problemi di ordine pubblico - in una università il dissenso si esprime con il dibattito delle idee e con un po' di humour - essi dovevano essere risolti come ogni altro problema di ordine pubblico. Nessuno, tuttavia, può essere posto al riparo dal dissenso che si manifesta nelle forme legittime. Tra l'altro, giova ricordare che Gesú si espose sulla pubblica piazza, senza aver prima negoziato con l'autorità le condizioni consone alla sua visita. Anzi parlò senza essere invitato. Ci pensino quelli che nel Papa ravvisano il Vicario e che oggi vedono in lui la vittima di un sopruso. Chi pensava che Benedetto XVI fosse meno capace di "comunicare" del suo predecessore, ha oggi una bella smentita. Non andando alla Sapienza, il Papa diventa una vittima dell'intolleranza laica, la nuova inquisizione lo sta portando al rogo. Bisogna vegliare per lui. Me lo si lasci dire, visto che i miei antenati di inquisizione ne sapevano qualcosa: quando c'è l'inquisizione non si tratta di qualche sberleffo o magari di qualche insulto in mezzo ad un folla compunta e persino adorante. Per giorni non si parlerà d'altro. E anche senza questo incidente, ogni giorno, dalla mattina alla sera, le televisioni italiane (l'Europa e il mondo sono un'altra cosa) parlano del Papa e dei suoi moniti e dei suoi rimbrotti e dei suoi non possumus che vogliono dire "non dovete". Ora tutti faranno a gara per riparare, per scusarsi, per far vedere che - per quanto atei - si sa dare alla chiesa e al papa il dovuto riconoscimento. Per fortuna le occasioni non mancheranno: c'è una legge sulla libertà religiosa da lasciar sepolta; la 194 da rivedere; il riconoscimento delle unioni civili da non prendere neppure in considerazione; la vita da tutelare. Forse si potrebbe anche porre qualche limite alla diffusione dei contraccettivi. E poi siamo italiani, la fantasia non ci manca, sapremo come farci perdonare. D'altronde, se non abbiamo avuto Lutero, Kant e Jefferson non è colpa nostra. Daniele Garrone.

21.04.2008 - veluire ha scritto:
Si può essere credenti senza per questo vivere sulla luna. I valdesi ancora una volta dimostrano che di fronte ad un dramma planetario come quello dell' AIDS, non si può continuare a fare gli struzzi indicando come rimedio l' astinenza. Li vediamo quasi ogni giorno gli effetti deleteri dell'astinenza sessuale forzata che è una negazione di un istinto fondamentale dell'uomo. La pedofilia verrebbe sicuramente ridimensionata se ai preti venisse concessa la facoltà di sposarsi e invece il vaticano pretende che anche all'interno di una coppia sposata, di cui un coniuge sia sieropositivo, non venga utilizzato l'unico mezzo di protezione attualmente disponibile. E per mettere la classica ciliegina sulla torta, da anni la chiesa cattolica porta sistematicamente avanti una campagna di disinformazione, sostenendo che il preservativo non è sicuro contro il virus HIV. Per fortuna non tutte le religioni sono come il cattolicesimo, e come sempre la religione valdese si distingue per la modernità e per il suo sapere rimanere al passo coi tempi. Oltretutto ciò che ricava dall' 8 x1000 lo devolve interamente in opere di carità, a differenza della chiesa cattolica che versa solamente il 18% dell'immenso flusso di denaro che riceve dai contribuenti italiani.

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