Argomento di discussione: Spiritualità
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16.08.2009 - moderatore_del_forum ha scritto: |
La critica che Erasmus muove agli scritti di "teologi o intellettuali valdesi" è perentoria ma, perché il confronto possa produrre qualche chiarimento, andrebbe circostanziata. Su quali basi, infatti, dubita che dei credenti evangelici riconoscano "l'esistenza dello Spirito santo nella trinità'"? Che cosa ha letto da indurlo a un giudizio così severo? E su quali basi dubita che gli stessi teologi o intellettuali valdesi abbiano fatto l'esperienza Spirito "come ogni cristiano dovrebbe"? Aggiungo una ulteriore domanda: che cosa significa "fare l'esperienza dello Spirito"? E' un'espressione che forse andrebbe spiegata. Infine Erasmus sembra quasi contrapporre la preghiera alle "semplici speculazioni intellettuali". E perché mai dovremmo decidere tra il cuore e la mente, tra la preghiera e lo studio? La Riforma di Lutero e di Calvino, non è stato appunto intreccio tra disciplina spirituale e appassionata ricerca intellettuale? Il metodismo - che pure sin dalla sua origine si è tanto speso nell'azione sociale - non è stato forse in primius disciplina spirituale? Insomma mi piacerebbe che in questo Forum riuscissimo ad evitare la schematica polarizzazione tra "protestanti storici" molto speculativi e poco spirituali da una parte, ed "evangelici" tutti preghiera e spiritualità dall'altra.
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16.08.2009 - ERASMUS ha scritto: |
nes a mio parere ritengo ci sia veramente in alcuni casi del vero nella critica ai valdesi di essere poco spirituali a favore di un approccio intellettualistico alle cose.
Vi sono scritti provenienti da teologi od intellettuali valdesi che in alcuni casi mi pongono veramente la domanda se riconosco l'esistenza dello spirito santo nella trinità' e se la hanno veramente sperimentato come ogni cristiano dovrebbe.
Mi domando poi se nel caso di questi soggetti esista la preghiera come avvenimento da sperimentare quotidianamente o le affermazioni espresse provengano da semplici speculazioni intellettuali
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14.08.2009 - Emanuele ha scritto: |
Penso che questa argomentazione possa toccare molte sfere fondamentali di un fedele. Credo che la spiritualità possa essere un ventaglio così ampio, dove al suo interno sono raccolti i modi più vari di vivere e di testimoniare la propria fede. Forse ciò che mi viene più da chiedermi è cosa sia più concepibile, tra fede senza spiritualità e fede senza intellettualità.
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05.08.2009 - Ines ha scritto: |
Vorrei suscitare una riflessione sul tema della spiritualità. A tal proposito si può leggere un intervento di Alberto Corsani di maggio scorso sulla pagina del dibattito sulla cultura. L’autore comincia dicendo che da più parti viene mossa ai valdesi la critica di essere poco spirituali a favore di un approccio intellettualistico alle cose. E’ indubbio che il termine stesso viene poco usato dai valdesi e spesso è del tutto respinto. In un momento storico in cui ovunque si parla di spiritualità mi piacerebbe sapere da altri e altre qual è il loro modo personale di vivere e testimoniare la propria fede.
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