Il Centro "Piero Calamandrei" ha iniziato, in collaborazione con la Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni, la pubblicazione di una rivista intitolata "Quaderni Laici", editore la Claudiana. Il primo fascicolo è uscito all’inizio dell’estate; il suo titolo suggestivo: "Natura, vita, persone, corpi", lascia intendere che siano affrontati i nodi culturali che, a fatica, la nostra generazione si sforza di sciogliere fra conflitti e incomprensioni.
Non essendo nostro compito dare una recensione accurata del volume ci limitiamo a delinearne sinteticamente l’impianto. In poco meno di 150 pagine i temi specifici sono trattati da dieci autori sulla base delle proprie competenze, farne menzione non è superfluo per delineare il tenore della riflessione: Carlo Flamigni, Daniele Garrone, Giulio Giorelllo, Sergio Lariccia, Tullio Monti, Alberto Piazza, Valerio Pocar, Francesco Remotti, Carlo Augusto Viano, Ugo Volli. Si tratta di studiosi che si collocano nell’area laica della nostra cultura ma, è questo il primo elemento da segnalare, di una laicità positiva e propositiva.
Diffidiamo della contrapposizione laicità-laicismo, a cui si ricorre spesso in certi ambienti (non ingiustificata in sé ma strumentale ad una impostazione del discorso molto precisa) ma qualora volessimo usarla potremmo dire che nel caso nostro si respira in tutti i saggi un’aria di laicità autentica, seria, pacata, priva di aggressività, anche quando si confronta inevitabilmente con posizioni che laiche non sono.
Certo i Grandi (con la maiuscola!) stanno sullo sfondo: Spinoza, Kant, Darwin, ma i problemi della persona umana e dei suoi diritti, l’espressione di sé nel linguaggio, nella collocazione sociale, nell’uso della libertà sono affrontati in termini odierni, nella parlata comune e nell’ottica dei problemi di oggi.
Nulla del pamphlet dunque ma un riflettere da persone mature sui temi della vita e della morte, avendo sempre molto presente il fatto che non si tratta di temi filosofici da accademia ma che la loro comprensione determina anche il carattere democratico della nostra società.
Ultima considerazione, non banale, si tratta di contributi sintetici, lineari, densi, la cui lettura richiede un impegno da parte del lettore ma per la natura del tema trattato, non per la complessità del linguaggio.
Materiale che sembra scritto appositamente per incontri in Centri di Cultura, anche in assenza dell’autore una lettura ad alta voce, fatta con cura, introduce in modo confacente un successivo dibattito. |