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di Augusto Cavadi

F. Anfossi – A.M. Valli, Il Vangelo secondo gli italiani, San Paolo, 2013

F. Anfossi – A.M. Valli, Il Vangelo secondo gli italiani, San Paolo, 2013Il libro è uscito nel gennaio del 2013, dunque prima che Benedetto XVI annunziasse a sorpresa le sue dimissioni: eppure alcuni capitoli, come il XIII («Le lotte di potere e le lacrime del papa»), ne spiegano molte ragioni assai più lucidamente di quanto non stiano facendo, a posteriori, molti commentatori. Papa Ratzinger, in otto anni di pontificato, non è riuscito a sanare le lotte per bande all’interno delle gerarchie vaticane. E una volta che le carte sono diventate di pubblico dominio, egli e i suoi collaboratori si sono concentrati sulle modalità della fuga di notizie (certamente non belle: nessuno di noi amerebbe spiattellate sui giornali, per tradimento di una segretaria, le lettere che riceve o che invia) ignorando la questione molto più importante dei contenuti: «Si preferisce compatire il papa piangente. Mai che si entri nel merito delle questioni sollevate. Dove si pensa di arrivare per questa via? Dove si pensa di approdare chiedendo sempre e comunque obbedienza senza mai interrogarsi sui mali di una Chiesa che anche nei suoi vertici mostra corruzione interiore? La magistratura fa le sue indagini e approda alle sue conclusioni, ma a questo punto ciò che conta è ben altro. Che facciamo dei contenuti delle varie Vatileaks? Da troppo tempo i cattolici hanno perso l’abitudine al confronto e all’elaborazione di un pensiero originale».

Ma Benedetto XVI ha fallito in un’impresa ancora più rilevante: ricucire lo «scisma sommerso» (come lo ha definito il filosofo cattolico Pietro Prini alcuni anni fa) fra la voce del Magistero ecclesiastico e i cattolici sparsi per il mondo. Il libro lo dimostra su tante questioni, a cominciare dall’etica sessuale e dei temi di bioetica ritenuti «valori non negoziabili»: a non accettare l’insegnamento di papi e vescovi in proposito non sono solo i laici non credenti ma, in buona misura (tranne, forse, sull’aborto: non però sulla penalizzazione giudiziaria delle donne che abortiscono) gli stessi cattolici, più o meno praticanti.

È più facile trovare un «ateo devoto» che difende, per fini elettoralistici, la dottrina ufficiale cattolica sulla condanna dell’omosessualità, o dell’accompagnamento medico di fine vita, che un cattolico democratico, adulto, convinto: questi, infatti, è animato dalla «convinzione che dal confronto c’è sempre da imparare e che il cristiano non ha solo da dare ma anche da ricevere»; e che, «anziché trincerarsi dietro “valori non negoziabili”, sia meglio seguire la via evangelica dell’esempio e della proposta quotidiana dell’amore cristiano». Dimenticavo. I due autori del volume non sono dei mangiapreti in preda a chi sa quale risentimento, ma due apprezzati giornalisti cattolici: Francesco Anfossi è una firma di Famiglia cristiana e di Jesus; Aldo Maria Valli è vaticanista Rai del Tg1. La casa editrice è la San Paolo di Milano

Tratto da Riforma del 22 marzo 2013

 
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