«Verranno giorni che desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell'uomo, e non lo vedrete. E vi si dirà: "Eccolo là", o "eccolo qui". Non andate, e non li seguite; perché com'è il lampo che balenando risplende da una estremità all'altra del cielo, così sarà il Figlio dell'uomo nel suo giorno». (Luca 17, 22-24)
Inizia un altro anno. In sé non ci sarebbe nulla di speciale: il tempo scorre e non ci resta che prenderne atto ancora una volta. Ma quest'anno in particolare è stato caricato di attese. Partendo dal calendario Maya, attraversando antichi miti, capita sempre più spesso di sentir dire, tra il serio e il faceto, che questo sarà l'anno della fine del mondo. A questo hanno contribuito giornali popolari e certe trasmissioni televisive che, sempre alla ricerca del sensazionalismo, hanno dedicato spazio alle false notizie. Una di queste ha coinvolto persino le Valli valdesi: pescando non si sa dove una antica leggenda secondo cui i valdesi medievali avrebbero posseduto il "Sacro Graal" qualcuno ha inventato che la località di Pradeltorno, ove studiavano i predicatori valdesi medievali, sarebbe risparmiata dalla fine del mondo.
Ma nella prospettiva cristiana la fine del mondo non esiste. Non esiste cioè le catastrofe finale dalla quale scamperebbero pochi e non esiste modo di prevedere la fine dei tempi che coinciderà col ritorno di Cristo e con l'avvento del Regno di Dio. Regno di pace dove la giustizia trionferà e gli ultimi non saranno dimenticati. Quasi tutta la predicazione di Cristo è incentrata su questa realtà che dobbiamo attendere con fede e speranza. Di più non si può e non si deve dire: i tempi di questa attesa non sono prevedibili e sono nelle mani del Signore. Ma in questa attesa possiamo avere fiducia: nonostante tutto, ci attende la sorpresa finale di Dio. Ecco perché a chi mi dice che il 2012 vedrà la fine del mondo io rispondo "magari!"... e poi gli spiego perché non deve perdere la speranza. |