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IL VANGELO OGGI
 
Il Vangelo ci interroga: Marco 1, 24-26
di Gianni Genre

«"Che c'è fra noi e te, Gesù Nazareno? Sei venuto per mandarci in perdizione? Io so chi sei: il Santo di Dio!". Gesù lo sgridò, dicendo: "Sta' zitto ed esci da costui!"  E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.»
Questi racconti di esorcismo di cui ci parla l’Evangelo sono davvero superati, sorella e fratello?
Cos’è che ti impedisce di essere te stesso? Sono davvero libero di essere me stesso? Che cosa mi influenza, mi condiziona, mi toglie libertà?
Se oggi non parlassimo più di "possessione" ma di alienazione non riusciremmo forse a comprendere questi testi prima di volerli archiviare?
L’alienazione che cos’è?

Nel 1961, Hannah Arendt, grande pensatrice ebrea, segue a Gerusalemme le 120 sedute del processo Eichmann come inviata del settimanale New Yorker. Da quei reportage nasce uno dei suoi libri più famosi: La banalità del male.
La banalità del male è quella che impedisce ad Eichmann di distinguere il bene dal male e gli preclude qualsiasi capacità di giudizio. Eichmann è una persona comune, mediocre e superficiale se volete. Ma non è "un mostro". In lui la Arendt scorge qualcosa che non è malvagità allo stato puro, né semplice stupidità, ma qualcosa di peggio. La peggiore delle cose: l’incapacità di pensare. Si commettono crimini spaventosi in condizioni che impediscono di accorgersi e di sentire che commettiamo il male. L’alienazione è data dal non pensare; il pensiero, l’esercizio libero del pensiero è l’unico antidoto a questa deriva che ci rende persone scisse, alienate, dove dentro di noi c’è "un altro" che ci governa, che orienta le nostre scelte e ce le impone.

Anche nel nostro tempo e nella nostra società, molte sono le fonti dell’alienazione o delle dipendenze: da quelle più conosciute (alcool e droga) a quelle più sottili (la sete di auto affermazione, il risentimento sordo che porta ad uccidere, la progressiva dipendenza dai social network...)

Il testo di oggi ci dice che la Parola di Cristo ci spinge a riconoscere le nostre alienazioni e le combatte. Gesù dice all’uomo e a te come a me: "Guarda, tu non sei più te stesso, sei abitato da una forza malvagia che rischia di governare la tua vita. Che - per dirlo ancora con la Arendt - ti impedisce di pensare da uomo (o da donna) libero. Ci sono forze misteriose che agiscono in te che io posso cacciare se tu mi apri il mio cuore...”
L’esorcismo, da parte di Gesù, infatti, consiste semplicemente nel restituire ognuno di noi ad una vita degna e alla propria libertà, che è l’esercizio del pensare.

 
   
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