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IL VANGELO OGGI
 
Il Vangelo ci interroga: Salmo 8,4- 6
di Giovanni Anziani

«...che cos’è l’uomo perché tu lo ricordi? ... tu lo hai fatto dominare sulle opere delle tue mani...»

Il nostro Salmo ci presenta Dio quale Creatore sovrano. Come un artigiano, egli ha costruito con le "dita" i cieli e con le "mani" ha disteso o forse "dipinto" luna e stelle. È una descrizione della creazione molto concreta perché proprio quelle realtà ritenute "potenze nei cieli", cioè la luna e le stelle, qui sono solo astri, frutto dell’agire di Dio.
Il credente si chiede chi egli sia o come sia giusto considerare l’uomo nel confronto/scontro con tanta maestà. Verso Dio, il Creatore, l’uomo è solo creatura e diventa cosciente della nullità globale della propria essenza. Il finito sta a confronto con l’infinito, il transitorio con l’eterno. È un grave contrasto tra l’ordine che manifestano le orbite degli astri, con le perenni ansie e paure dell’uomo. Tutto ciò è racchiuso nella domanda: Che cosa è l’uomo?

Nell’istante in cui l’uomo capisce la sua nullità di fronte a Dio, verso cui non ha nessuna pretesa, riconosce chiaramente l’essenza più profonda del rapporto con Dio come grazia incomprensibile. L’uomo, portato certo a riconoscere la nullità della sua vita davanti a Dio, può tuttavia dire "sì" a questa vita, ne sperimenta il più profondo miracolo della grazia divina e riceve di nuovo la sua vita dalla mano di Dio.
Alla domanda: "che cosa è l’uomo?" la Parola di Dio risponde: è colui che ogni giorno è arricchito dell’amore di Dio che è in Gesù Cristo, il Signore!

 
   
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