L’antico credente che prega con le parole del Salmo 91, dopo aver presentato i pericoli che ha dovuto affrontare, annuncia l’opera di Dio con questa immagine: Egli ti coprirà con le sue penne e sotto le sue ali troverai rifugio. (v.4) Oltre alla bellezza dell’immagine, viene descritta la protezione di Dio. Le penne e le ali potrebbero indicare i due cherubini alati che stavano sull’arca nel Tempio di Gerusalemme, Tempio che era un vero luogo sicuro per ogni fuggiasco e ogni perseguitato. Dio ti accoglie presso di sé permettendo alla tua vita di avere un futuro di pace!
Da parte nostra facciamo questa riflessione.
Durante il tempo della nostra allegrezza regna la totale dimenticanza della comunione con Dio. Non vi è spazio per Dio e per il suo amore quando in noi vi è serenità. Durante il tempo del pianto Dio viene chiamato in causa come l’accusato perché è assente e perché non manifesta la sua onnipotenza vincendo il nostro dolore.
In questo nostro particolare modo di vivere nasce una vita fatta di fatalismo (tutto è destino), di superstizione (trovare protezioni occulte), di paura (il pericolo è alla porta). Sballottati nelle onde del nostro vivere tra orgoglio personale e dimenticanza di Dio, tra rassegnazione e fatalismo, i nostri giorni possono essere veramente colmi di dolore e di angoscia senza speranza. Il Salmo è un invito alla preghiera di fiducia in Dio quale Signore che ama i suoi figli e le sue figlie guidando il nostro giorno nella strada della libertà da ogni spavento. |