La cultura italiana è posta sotto il segno dell’intercessione, non solo nel campo della religione, dove l’invocazione «ora pro nobis» rivolta a santi, sante, madonna è quella che fonda il rapporto di fede, ma anche in campo civile dove è sempre indispensabile la "raccomandazione". Vi è forse in questo una intuizione, ma deformata, sfocata come tutto quello che guarda la nostra condizione umana: che la nostra vita non è una realtà a se stante, isolata, autosufficiente, rinchiusa in un bozzolo ma è supportata da presenze, che consapevoli o inconsapevoli sono spesso intercessioni.
Guardando la vita dei credenti in una prospettiva certo molto più profonda l’apostolo Paolo afferma che questa presenza di intercessione, che si fa carico di noi, segreta, nascosta, misteriosa che regge il nostro vivere, è quella dello Spirito di Dio.
La prima intercessione, quella fondante, è di Dio, prima che chiunque preghi per me o che io preghi per qualcuno Dio ha già pregato lui, meglio di noi. |