Nella città di Corinto, come in tutta l'antichità, lo spaccio della carne venduta ai cittadini era situato presso i templi ed era la parte degli animali offerti alla divinità che non veniva bruciata sull'altare. Il fatto che questa carne fosse stata offerta all'idolo costituiva per i credenti di Corinto un problema. [ndr]
"La mangiamo, perché non crediamo negli idoli." Non è che avessero torto, ma avere ragione non è l’unico fattore importante; spesso chi ha ragione ha poi completamente torto nelle sue relazioni; si può diventare insensibili o addirittura fanatici, trascurando un altro criterio della verità, che è la fedeltà: essere veritieri nella relazione con il prossimo. Non basta "sapere" di essere nel giusto; devono esserlo anche le relazioni.
La formula "un solo Dio" è la base della nostra identità, che viene modellata da Cristo. Paolo risponde a chi dice di "conoscere", che non basta sbandierare la propria libertà; la situazione potrebbe richiedere l’astensione da essa come atto generoso e sensato. L’amore è intelligente, si informa: persino i consigli di Paolo sono soggetti alle circostanze; a volta siamo costretti ad urtare delle sensibilità: la debolezza non può essere usata come arma per tenere in ostaggio la comunità su questioni etiche.
Queste vanno affrontate non a partire da una regola, ma dal suo fondamento, che è la verità nell’amore: Cristo in Dio. |