Quello che vediamo è reale, perché lo percepiamo nel suo accadere. Però, il tempo dell'attesa viene a sospendere ciò che accade, dilatando il presente e concentrando in esso passato (memoria e storia) e futuro (l'inatteso o il "nuovo"). E' nel tempo dell'attesa che il futuro della salvezza di Dio richiede di essere preparato ("preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri": 3,4).
Per Luca la realizzazione della futura salvezza di Dio è preceduta da una chiamata ("la parola di Dio fu diretta a Giovanni, figlio di Zaccaria": 3,2), a cui segue una "predicazione", il cui scopo è un atto ("un battesimo di ravvedimento per il perdono dei peccati": (3,3) che, contemporaneamente, riassume in sé il sì di Dio per l'umanità e il sì dell'umanità per Dio.
Ancora oggi, aprirsi alla promessa di Dio significa pronunciare il nostro sì a quel Dio che, nell'incarnazione in Gesù, prepara e determina la nostra salvezza, presente e futura. |