Chiesa evangelica valdese - home page
sinodo where to find us otto per mille
Invia questa pagina Invia questa pagina
Stampa questa paginaStampa questa pagina
IL VANGELO OGGI
 
Le vie di salvezza
di Giuseppe Platone

«Udii una gran voce dal trono, che diceva: “Ecco la dimora di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro, essi saranno suoi popoli e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio.”» (Apocalisse 22,3)

Quando mensilmente c'incontriamo tra rappresentanti di diverse religioni, la prima cosa che facciamo è pregare. Ma come riuscire a farlo rispettando il credo di ciascuno? La soluzione che abbiamo trovato, con soddisfazione di tutti, è quella del silenzio. Così, prima di discutere dei vari problemi, osserviamo istanti di silenzio in cui rivolgersi alla propria divinità. E qui torna alla mente un'immagine della Bibbia: Dio che (letteralmente) viene ad abitare tra i popoli. Un Dio che non s'impone ma è presente e accompagna il cammino dei popoli. Da notare - nel testo - il plurale: "popoli" e non popolo. L'unità dell'umanità non è nell'omologazione ma nella pluralità. Ci sono tante vie di salvezza ma c'è un solo Dio.

Le organizzazioni religiose (chiese, moschee, sinagoghe, monasteri...) non sono la salvezza. Tutt'al più la indicano. Non sono il fine ma il mezzo per vivere la propria relazione con Dio. Ciascuno a modo suo. Ci sono, tra le religioni, non pochi tratti comuni che possono essere utilmente confrontati e condivisi. Penso al tema della misericordia, della dignità di ogni persona, del rapporto con le istituzioni pubbliche. È lungo l'elenco dei temi sul tavolo interreligioso. Ma, prima di discutere, occorrerebbe conoscere, almeno un po', la religione dell'altro.

Ed è qui che affiora la nostra ignoranza. Perché siamo figli di una scuola pubblica che non ha insegnato la storia delle religioni, ma ha preferito fornire alle scolaresche un unico cibo. Ed è un peccato - per rimanere nell'immagine del cibo - non provare menù etnici. Mai come oggi la società italiana è plurale, anche sotto il profilo religioso. Imparare a conoscere le tante vie di salvezza, al di là dei pregiudizi, contribuisce a vivere positivamente l'odierna dimensione plurale della società. L'ecumenismo ci ha insegnato, specie negli ultimi cinquant'anni, a non demonizzare il cristiano diverso da te. È come se ci fossimo allenati per sfide maggiori.

L'avere valorizzato la pluralità all'interno del cristianesimo ci ha preparati ad accogliere l'infinita ricchezza del mondo interreligioso. Che queste diversità emergano, che la visibilità delle comunità religiose nello spazio pubblico cresca, è parte del nostro modo di vivere la fede in un Dio che ama tutti i popoli e i loro cammini spirituali. Senza voler imporre il nostro credo ma semplicemente allargando gli spazi di libertà e spiritualità in un quadro giuridico che garantisca, alla pari, il confronto civile e democratico tra le varie fedi presenti nella società civile. Non credenti compresi.

 
   
© 2009 Chiesa Evangelica Valdese