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IL VANGELO OGGI
 
Gomorra
di Winfrid Pfannkuche

«Il Signore disse: "Siccome il grido che sale da Sodoma e Gomorra è grande e siccome il loro peccato è molto grave, io scenderò e vedrò se hanno veramente agito secondo il grido che è giunto fino a me…" (…) Abraamo rimase ancora davanti al Signore… (…) Abraamo riprese e disse: "Ecco, prendo l’ardire di parlare al Signore, benché io non sia che polvere e cenere…"»
(Genesi 18, 20; 22-27)

Sodoma e Gomorra sono luoghi simbolici, letterari. Non sono rimasti locali; sono globali. Nei testi sacri sono il simbolo della completa perversione. Sodoma e Gomorra vengono distrutte con zolfo e fuoco come Pompei. Roberto Saviano, racconta nel suo libro «Gomorra» con grande forza letteraria l’impero economico della Camorra. Il peccato dei quartieri napoletani non è locale, ma globale. I confini tra legalità e illegalità, nel gran mercato, si sono confusi. Il prodotto ha il sopravvento sulla persona umana. La schiaccia. Il suo grido giunge, non a tutte le agende politiche, ma di certo fino al Signore.

I ragazzini pusher pali baby-killer hanno una sete incredibile. Bevono tanta cocacola e sulla pizza versano tant’olio. La loro bocca è sempre secca. Parlano troppo dentro. Per uscire dal «sistema» serve un mestiere diverso. Servono padri della fede e madri della vita. Persone umane alle quali non rimane nascosta quella volontà di giustizia e diritto del Signore. Persone umane che prendono l’ardire di parlare. Che intercedono. Il mestiere della fede e della vita è questo: intercedere. Ce lo insegna Abraamo.

Abraamo rimase ancora davanti al Signore…: non lasciarlo sbrigativamente. Vivere il sacerdozio universale dei credenti portando il peso delle persone davanti al Signore. Riflettere la loro condizione. Immedesimarsi nella loro situazione. Questo richiede tempo, silenzio, meditazione, studio, ascolto. Non lasciarsi disturbare dalla fretta dell’onnipotente produzione. Non perdere di vista il prossimo tra i mille prodotti della propria idolatria. Rimanere ancora davanti al Signore. Per diventare prossimo. Umano. Essere dalla parte di coloro per i quali si intercede. Essere solidali con Sodoma e Gomorra significa riconoscere di non essere altro che polvere e cenere. Quando sperimentiamo profondamente che giusti non siamo, possiamo prendere l’ardire di parlare. Avendo l’ardire di parlare davanti all’autorità di Dio, come se si trattasse con un amico, che paura potrà mai impedirci di parlare davanti alle autorità?

L’intercessione non è magia. Sodoma e Gomorra sono state distrutte. Ma Abraamo e i suoi figli sono rimasti. Sono rimasti coloro che rimangono nella posizione umile di chi intercede. Non si preoccupano di come e che cosa dire davanti ai potenti. Nemmeno davanti all’onnipotente amore per il denaro, nemmeno davanti all’onnipotente amore verso l’insensato fare fare produrre produrre. Rimane l’alternativa concreta anche oggi: il mestiere dell’intercedere. Di amare la persona più dei suoi prodotti. Come Gesù e con Gesù. Rimanere ancora davanti a Dio…

Tratto da Riforma dell'1 settembre 2006

 
   
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