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IL VANGELO OGGI
 
L'amore crea
di Giovanni Anziani

«Ora dunque tre cose durano: fede, speranza, amore; ma la più grande di esse è l'amore» (I Corinzi 13, 13)

Le parole bibliche di questo «canto dell'amore» ci trasportano in un mondo nuovo, altro da noi e da tutte le situazioni concrete della nostra vita. Infatti riascoltando questo canto mi chiedo che cosa in verità giunge a noi, che cosa facciamo di questo canto.
Il «canto» sembra costruito su un ottimismo poetico fuori dal comune e la descrizione dell'amore assume una veste tale da entrare in opposizione con la nostra esperienza. Tale «ottimismo» non potrebbe sussistere in mezzo alla forza e alla potenza della realtà costruita, allora come oggi, sulla legge della morte e della guerra. Dico questo perché noi leggiamo il capitolo 13 della lettera ai Corinzi in un mondo che continua a costruire «giochi di guerra», a progettare e a organizzare guerre, a produrre armi di distruzione mai prima pensate. Noi viviamo sempre nell'intervallo tra una guerra e l'altra perché proprio i cristiani sono tante volte più i violenti che i pacificatori. Non hanno importanza le ragioni della sicurezza o le ragioni della forza, non voglio difendere o accusare i governi e i popoli che costruiscono le armi da guerra, ma io leggo la Parola di Dio, essa canta l'amore come una «cosa che dura», in questo mio mondo che si preoccupa di fare la guerra!

Per questo io mi soffermo su questo annuncio straordinario ove è affermato che l'amore è la cosa più grande delle tre che durano. L'amore è eterno perché esso si è fatto presente con forza di vittoria in Gesù Cristo. Così esso sussiste oltre le nostre esperienze di morte e di distruzione, oltre i nostri programmi di violenza affermando che la stabilità nello scorrere del tempo e della esperienza appartiene all'amore! «L'amore non verrà mai meno» (v. 8): questa proclamazione noi la accogliamo come presenza di Gesù Cristo nella nostra vita. Perciò noi siamo disponibili a «rinunziare» a noi stessi, alle nostre logiche e a quelle del nostro mondo, a nostri giudizi e ai nostri pessimismi, ai nostri sogni e alle nostre illusioni perché vogliamo continuare a seguire Gesù. Rinunziare alle forze negative della nostra esperienza perché l'amore non può fermarsi sulla porta di casa, ma Gesù vuole dimorare in noi e noi vogliamo seguire lui solo.

Tutto ciò non è certo una nuova illusione quale via di fuga da responsabilità concrete, né è solo ottimismo di peso leggero di fronte alla pesantezza della vita. Si tratta, invece, di dare forza e potenza all'amore. Da uno scritto del pastore battista americano Martin Luther King sulla forza dell'amore: «Una terza ragione per cui dovremmo amare i nostri nemici è che l'amore è l'unica forza capace di trasformare un nemico in un amico. Noi non ci liberiamo mai di un nemico rispondendo all'odio con l'odio: ci liberiamo di un nemico liberandoci dell'inimicizia. Per la sua stessa natura, l'odio distrugge e lacera; per la sua stessa natura, l'amore crea e costruisce. L'amore trasforma col suo potere redentivo».

Tratto da Riforma del 20 ottobre 2006

 
   
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