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IL VANGELO OGGI
 
Miracolati
di Renzo Turinetto

«Fórgiati un serpente velenoso e mettilo sopra un’asta: chiunque sarà morso, se lo guarderà resterà in vita (…) affinché chiunque crede in lui abbia vita eterna»
(Numeri 21, 4-9; Giovanni 3, 15-17)

Le notizie vanno in una sola direzione e il più delle volte hanno già in se stesse la risposta. Dunque: il portiere della Juventus dovrebbe diventare padre e vuole sposarsi in chiesa e per questo la sua compagna che non è cattolica sta seguendo un corso per diventarlo. Non si sa se Buffon si preoccupi della catechesi della fidanzata in omaggio all’italiano che si scopre cattolico nei momenti topici di nozze e funerale, nascita dei figli e battesimo; oppure se teme di perderci in popolarità perché se non è chiesa non è matrimonio. Un giornale britannico comunica che Blair sta per lasciare la Chiesa anglicana e raggiungere la moglie e i figli in quella romana. Il portavoce ha prontamente smentito, ma poiché da tempo il sì e il no giocano a ping-pong, questa non è più una notizia. Il dipartimento di Scienze sociali di un’università segnala la riduzione del 70% di chi crede negli oroscopi e del 50% nella possibilità di prevedere il futuro. Invece non si registra nessun calo della fede nei miracoli, anzi sembrano aumentare coloro che hanno visioni mistiche. Intanto i tarocchi vanno sempre alla grande, disco volante magari no, ma la Madonna sì. Infatti l’ultima madonna sanguinante è stata appena ritirata dalla circolazione in un comune torinese. Di fronte a questi fatti bisogna essere molto prudenti, dicono in Curia. Cioè non si alimenta e non si esclude nulla.

Non finisce la disputa negli ambienti cattolici su padre Pio sì padre Pio no. Per il sì c’è, fra gli altri, Luciano Moggi che in una trasmissione televisiva ha tratto dal taschino non un cellulare ma il santino di padre Pio. Papa Ratzinger avrebbe autorizzato (o promosso) la prenotazione di frammenti degli abiti talari di Wojtyla, che non verrebbero venduti, perché la simonia è vietata dal diritto canonico vaticano. I brandelli di stoffa si cedono a chi ne faccia richiesta dietro una offerta, che andrebbe ad alimentare il fondo per la beatificazione del «santo subito». Questa notizia è secca nel riquadro di un giornale e mai più riesumata, come in un gioco a rimpiattino.

Benedetto latinorum. Il felice titolo apparenta un aggettivo al nome che papa Ratzinger si è dato e alla sua messa in latino. Ma qui non interessa questa faccenda. È un articolo di Enzo Bianchi, priore della Comunità monastica di Bose, che nel suo scritto dice di non provare nostalgia per quella messa antica, per lui «inestimabile monumento della fede, senz’altro consona a quel tempo che era davvero il tempo della cristianità» e che a lui ha fornito «una robusta spiritualità cristiana». Sulla spiritualità di chicchessia non è lecito proferire verbo, ma per il suo ripristino ci sono notizie evangeliche diverse dal benedetto latinorum, per esempio la Buona Notizia per eccellenza: «E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figlio dell’uomo sia innalzato, affinché chiunque crede in lui abbia vita eterna». Lui, non altro o altri.

Tratto da Riforma del 23 novembre 2007

 
   
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