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RISPOSTE A DOMANDE FREQUENTI
Cosa pensano i valdesi della Quaresima?

Noi valdesi non consideriamo la Quaresima come un periodo particolare di penitenza, di umiliazione, di contrizione e di digiuno o astinenze, che segue quello spensierato e gaudente del divertimento e magari della licenza, che ha il suo culmine nel Carnevale. Per noi la vita cristiana non si divide in compartimenti o periodi separati: quello allegro e festaiolo dei piaceri, libero e spregiudicato, e quello triste del ravvedimento, del pentimento e della conversione; perché, secondo noi, tutta la vita cristiana, in ogni suo momento, è da vivere nel ravvedimento, cioè nella rinnovata presa di coscienza del nostro peccato e quindi nel pentimento, ma al tempo stesso in un altrettanto rinnovato ascolto ed accoglimento, mediante la fede, della Parola di Dio che ci annunzia e ci dona il suo perdono misericordioso e gratuito in Cristo crocifisso e risorto per noi, e quindi il dono della salvezza per sola grazia sua. Pertanto in tale fede e in tale speranza la vita cristiana conosce al tempo stesso una grande gioia ed una felicità profonda, che sono presenti in tutte le circostanze dell’esistenza. Così ravvedimento, pentimento, umiliazione davanti a Dio, confessione del proprio peccato e gioia per il suo perdono e la sua salvezza in Cristo sono e non possono non essere esperienza di tutti i giorni nella vita dei credenti.
Tuttavia anche noi seguiamo i momenti principali del tradizionale anno liturgico cristiano e quindi in qualche modo anche la Quaresima, cioè il periodo di quaranta giorni che precede la Pasqua.

 

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