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RISPOSTE A DOMANDE FREQUENTI
I pastori valdesi possono sposarsi?

Sì. Gesù stesso non ha proibito ai suoi apostoli di tenersi la propria moglie e gli scritti del Nuovo Testamento consentono anche ai vescovi e quindi a tutti i ministri di Cristo di sposarsi (vedi: I Corinzi 9/5; I Timoteo 3/1-7; Tito 1/5-6). Questo perché nella Chiesa apostolica non c’era alcuna differenza di grado fra "clero" e "laici", come non c’era alcuna discriminazione né di sesso, né di razza, né di nazionalità, né d’altro, in quanto tutti erano sullo stesso piano di grazia e di vocazione, anche se si distinguevano i loro compiti. Così, non c’era alcuna gerarchia e tutti indistintamente costituivano un "sacerdozio regale": in quanto uniti al medesimo Signore e Salvatore, ricevevano da Lui dignità e funzione sacerdotali, che erano chiamati ad esercitare nel servizio da rendere a Dio e al prossimo in tutta e con tutta la loro vita.
Perciò nella Chiesa valdese i pastori non sono chiamati in senso particolare "sacerdoti", perché non sono dei mediatori tra Dio e i fedeli, dato che siamo tutti nella stessa condizione di figli di Dio in Cristo e quindi fratelli; e il ministero pastorale non è prerogativa maschile, ma vengono consacrate a questo servizio anche delle donne. Inoltre la predicazione viene fatta anche da credenti che non sono pastori, ma hanno i doni per tale compito.

 

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