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ITALIANI E RELIGIONI: DISINFORMATI MA CURIOSI

"Italiani e cristianesimo, italiani e protestantesimo" è il titolo della ricerca condotta da Eurisko per conto della Chiesa evangelica valdese (Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi), la prima di questa portata su scala nazionale, e non limitata alla sola confessione cattolica come molte delle ricerche precedenti.
L’obiettivo di questa indagine era infatti di esaminare l’atteggiamento degli italiani rispetto alle religioni in generale e al cristianesimo in particolare, ma con particolare riguardo a quello di confessione protestante, di cui la chiesa valdese è in Italia uno dei rappresentanti storici.
L’iniziativa della Chiesa evangelica valdese ed Eurisko prende spunto anche dalla recente rinascita di interesse per il tema religioso in generale, e per il cristianesimo in particolare, dimostrato dall’uscita quasi contemporanea nelle sale cinematografiche di due film come "La Passione di Cristo" e "Luther – Rebel, genius, liberator", sulla vita del noto riformatore e teologo tedesco, capo riconosciuto del più ampio movimento spirituale che abbia mai mosso l'Europa (che ha già riscosso molto successo in Germania, sia di critica che di pubblico: dal mese di ottobre è stato visto da più di quattro milioni di spettatori.)

Il noto istituto di ricerca EURISKO, inoltre, ha sovrapposto le risposte del campione dell’indagine anche alla propria "Grande Mappa Sinottica" rappresentativa della popolazione italiana, che prende in esame una serie di indicatori socioeconomici, culturali e valoriali, ricavandone un’interessante lettura in chiave sociologica.
Si tratta di una matrice x-y che in base ai due assi, la "centratura su se stessi" - ovvero l’importanza data a valori quali forza, ricchezza, fisicità, razionalità, rischio, sfida, lotta ecc. - e la "centratura sugli altri" - cultura, spirito, amore, dolcezza, etica, ecc. - descrive la totalità degli italiani secondo cinque grandi aree: le marginalità socioculturali, le persone "a baricentro maschile" (con prevalenza della centratura su se stessi) le persone "a baricentro femminile" (con prevalenza della centratura sugli altri), i gruppi di "area giovanile" (centrali rispetto ai due assi) e infine le cosiddette "élites socioculturali", che riuniscono il massimo di entrambi gli atteggiamenti.

"I risultati della mappatura della ricerca Eurisko sulla popolazione italiana sono risultati molto interessanti anche per noi – ha affermato Gianni Genre, Moderatore della Tavola Valdese – in quanto abbiamo trovato conferma di una grande assonanza fra alcuni dei valori più sentiti dalla nostra chiesa e quelli degli italiani, in particolare di alcuni gruppi socioculturali: ad esempio la libertà di culto e di espressione - per cui da sempre, anche se con le nostre piccole forze, ci battiamo, anche a vantaggio delle comunità di fede minori -; la laicità dello Stato e delle sue istituzioni, che deve garantire l’uguaglianza di tutti i cittadini, indipendentemente dal loro credo religioso, l’importanza della responsabilità individuale nei rapporti e nella gestione della cosa pubblica, e altro ancora..."
"Riteniamo che alcuni spunti emersi diano modo di valutare quanto l’atteggiamento verso la religione sia un’importante chiave di lettura della società italiana – afferma Rosanna Savoldelli, Direttore Senior della Ricerca per EURISKO – Ci auguriamo perciò che questa indagine contribuisca a far luce su alcuni aspetti peculiari della cultura italiana, in gran parte aperta e rispettosa dell’altro, ma per alcuni versi – forse anche a causa dell’epoca di globalizzazione, dove l’appartenenza religiosa è divenuta un simbolo di appartenenza culturale – ancora un po’ spaventata dal diverso, che in generale non conosce e a volte non vuole conoscere".

"Siamo anche rimasti piacevolmente sorpresi – ha continuato Genre – nel constatare quanto, benchè il cristianesimo di matrice protestante sia in generale poco noto agli italiani (NdR che spesso ritengono il cattolicesimo l’unica espressione cristiana, ignorando così anche il terzo grande filone, quello ortodosso), i valdesi sembrino godere di una reputazione decisamente positiva, connessa con valori di serietà, onestà, coerenza e impegno nel sociale"
"Forti di questo riconoscimento, desideriamo continuare – come facciamo da ben otto secoli in Italia, nonostante la nostra storia travagliata da numerose persecuzioni, terminate solo nel secolo scorso – per quanto possiamo e se possibile anche aldilà dei nostri piccoli numeri, ad avere una presenza costante e un fattore di arricchimento culturale e sociale per il nostro Paese, per una società più improntata alla giustizia e alla convivenza pacifica di tutti - quindi, più evangelica, secondo il nostro punto di vista".

"Ci pare di poter dire, visto questo contesto, - ha concluso Rosanna Savoldelli di Eurisko - che la chiesa valdese, pur trovando un grande limite nella pressochè totale mancanza di informazione da parte degli italiani, ha dalla sua alcuni punti di forza, in particolare almeno per una parte dei segmenti più evoluti della popolazione, che a nostro parere si possono così riassumere: una maggior libertà lasciata all’individuo nel rapporto con Dio; una maggiore laicità, per esempio nelle scelte legislative, direzione forse inevitabile, nella società europea degli anni 2000; e, da ultimo ma molto importante, una reputazione di maggior trasparenza e affidabilità, cosa non scontata in un’epoca in cui il maggior problema di aziende, partiti e organizzazioni è invece proprio la difficoltà a conquistare la fiducia di clienti o iscritti potenziali."

"Siamo una chiesa protestante che ama la laicità, il pluralismo, la solidarietà. - ha ricordato il Moderatore della Tavola Valdese, Gianni Genre – Sono i nostri valori storici, quelli per i quali da otto secoli, e nonostante la nostra storia travagliata da numerose persecuzioni, ci siamo sempre impegnati. Riteniamo sia anche per questi che un numero piccolo ma crescente di italiani ci esprima la sua fiducia, attraverso la destinazione della sua quota dell’8 per mille".

 

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