CON QUALE INTENTO GLI EVANGELICI CANTANO INNI?
Il canto sacro, come la preghiera, è un momento di riflessione e al tempo stesso di comunicazione. Cantando il credente medita il passo biblico ma nello stesso tempo lo comunica agli altri fratelli in fede ma anche a persone non credenti, che abbiano occasione di udire. Ciò può accadere anche attraverso la radio o la televisione, p. es. nei culti evangelici radio o teletrasmessi.
Ma cantando la comunità cristiana comunica anche con Dio. Gli inni sono preghiera di lode e ringraziamento per tutti i suoi doni, sono anche una richiesta di perdono, di consolazione, di soccorso; ci sono canti che invocano anche volontà di agire, convinzione e tenacia e spirito di servizio nei confronti delle situazioni difficili della società, come il problema della pace, della fame nel mondo, della tolleranza fra le razze e i "diversi".
Il canto è testimonianza, e ciò appare più evidente quando si partecipi a manifestazioni all'aperto e a riunioni di evangelizzazione.
Ha anche valore didattico, in quanto esprime in maniera semplice le dottrine cristiane, le tappe dell'esistenza terrena di Cristo e i suoi insegnamenti, i fondamenti della Fede, della Speranza e dell'Amore.
Nella vita privata, poi, non poche persone hanno tratto conforto e fiducia, nel ricordare inni appresi nella fanciullezza o nella gioventù, quando agli inni esse non davano forse molta importanza; per costoro gli inni non sono un semplice atto rituale, ma un dono di gioia e serenità.
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