ANNO 2006 - Progetti Italia
Nell’anno 2006 sono stati presentati 127 progetti per l’Italia e 150 progetti per l’estero.
I progetti approvati in Italia sono stati 105, i progetti approvati per l’estero sono stati 107.
I settori di intervento dei progetti approvati in Italia sono:
Cultura |
28,57% |
Assistenza |
28,57% |
Bambini |
9,52% |
Anziani |
7,61% |
Immigrazione |
6,61% |
Ristrutturazioni |
5,71% |
Sanità |
5,71% |
Ambiente |
1,90% |
Risanamento |
0,90% |
Altro |
4,76% |
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Proponiamo, di seguito, una selezione di alcuni dei progetti più significativi.
Centro Psicoanalitico per i malesseri contemporanei
Quando qualcosa irrompe nella propria vita disorientandola,
Quando l'esistenza non ha più valore e non si trova nessun ancoraggio, nessun punto fermo,
Quando ciò che accade intorno inquieta perché non si trova senso e spiegazione,
Quando di fronte alla propria malattia o a quella di persone care la disperazione è insopportabile,
Quando lo smarrimento dinanzi ad una difficoltà improvvisa è così forte che non si sa più cosa fare,
Quando la solitudine e la paura isolano e rendono muti,
il Centro Psicoanalitico di trattamento dei malesseri contemporanei, attraverso i servizi offerti, può aiutare a superare i momenti difficili della propria vita.
Il centro psicoanalitico di trattamento dei malesseri contemporanei è una associazione senza scopo di lucro che da cinque anni opera nella città di Torino attraverso la metodologia dell'accoglimento e del trattamento. Il Centro cioè apre le sue porte quotidianamente a tutte quelle persone che, per motivi diversi, vivono in uno stato di sofferenza o di malessere che le porta a domandare aiuto. Le forme di disagio più frequentemente trattate sono la depressione, l'anoressia, la tossicomania, allucinazioni, ecc....
Chi può rivolgersi al Centro?
Chiunque desideri affrontare il proprio disagio, chiunque cerchi un confronto e un orientamento, chiunque desideri trasformare il proprio sintomo in una risorsa soggettiva.
O ancora, chi incontra difficoltà nei legami sociali e affettivi; bambini in difficoltà, adulti con problemi legati al loro essere genitori.
Anche chi opera nel campo del sociale o nelle istituzioni educative e scolastiche potrà trovare un luogo di confronto sulle proprie esperienze e sulle difficoltà incontrate. E poi ancora, potranno rivolgersi al Centro Psicoanalitico studenti, tirocinanti, specializzandi di psicologia, medicina o altre discipline, che cerchino un orientamento clinico.
Il progetto ha durata 1 anno e si svolge presso la sede del Centro, in via Guastalla 13 bis a Torino.
Associazione In Itinere
La responsabile dell’associazione, che ci ha visitato nel nostro Ufficio Otto per Mille, ci ha fatto partecipi di un sogno: creare una casa famiglia dove ospitare minori affidati ai servizi presenti sul territorio in attesa del loro rientro nella famiglia di origine, oppure dell’affidamento familiare, oppure ancora dell’adozione.
Le premesse per avviare il progetto ci sono tutte: permessi, autorizzazioni, ed una grande casa da ristrutturare.
E, soprattutto, c’è un fine nobile all’intervento che è quello di ricreare per ogni bambino un clima affettivo positivo e stabile al fine di recuperare, ove possibile, le carenze nelle capacità di relazione accumulate nel tempo a causa della crescita in un nucleo familiare problematico o debole.
Lo scopo della permanenza nel centro è cioè di restituire al minore un percorso di vita "normale".
Bianconiglio, in quanto struttura residenziale di tipo familiare, prevede una partecipazione attiva dei minori ospiti all'organizzazione della vita quotidiana.
L'equipe di lavoro sarà composta da: un responsabile/coordinatore pedagogista, due psicologi educatori, due educatori professionali. Queste figure concorderanno insieme le modalità e l'organizzazione delle attività in collaborazione con la rete dei servizi presenti nel territorio di appartenenza.
I servizi offerti saranno:
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Presa in cura del minore in un clima familiare sereno e stabile, |
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Promozione di una strategia finalizzata all'uscita del minore dalla struttura ospitante in previsione di adozione, reinserimento nella famiglia di origine o affidamento, |
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Sostegno scolastico, |
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Attività ludico ricreative, sportive, musicali, educative e culturali, |
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Educazione all'affettività. |
L'associazione ha sede a Montopoli di Sabina.
Con il contributo dell’Otto per Mille l’associazione intende ristrutturare l’edificio che ospiterà la casa famiglia.
Gapa – Giovani per agire Grazie in ogni caso, qui si resiste.
Una frase semplice ma efficace, che non si dimentica, quella che apre il sito internet della associazione Gapa – Giovani assolutamente per agire.
E’ un'associazione di volontariato che dal 1987 opera nel quartiere S. Cristoforo a Catania con i minori e le famiglie. Il gruppo attualmente è composto da circa trenta soci/e volontari/e che si alternano nelle numerose attività, motivati da un'idea di volontariato non assistenziale ma presente in maniera critica nella compagine sociale. Si presentano così:
Siamo un gruppo laico che non ha nessun padrone o padrino di turno, siamo padroni solo delle nostre vite che in questi anni abbiamo deciso di mischiare e di contaminare; e nella diversità e in piena libertà, abbiamo cercato di costruire un cammino fatto di amicizia, lotte, allegria, indignazione, bellezza, ….sogni.
Perché il quartiere di San Cristoforo?
E’ un quartiere del centro storico degradato della città di Catania, costituito da vie molto strette, abitazioni di uno, massimo due piani, molto spesso di due vani con piccoli servizi (cucina e bagno).
La popolazione del quartiere è di circa 40 mila abitanti. Gli impieghi più frequenti degli uomini sono: venditori ambulanti, muratori, piccoli artigiani, piccoli commercianti, pescatori.
Gli impieghi più frequenti per le donne: colf, badanti, commesse di negozi, piccole attività commerciali, impiegate in piccole fabbriche a conduzione familiare.
Il lavoro informale è molto diffuso e il tasso di disoccupazione molto alto.
Le condizioni igienico sanitarie sono estremamente precarie anche per l'esistenza nel quartiere di discariche abusive.
Le relazioni sociali tra i generi sono caratterizzate da una cultura patriarcale e maschilista, e da forme di violenza domestica su minori e donne.
Il quartiere negli anni è stato depauperato dei benefici della cittadinanza sociale.
L'assenza di qualsiasi tipo di intervento rivolto al ripristino di condizioni di normalità ha contribuito a favorire tutti quei comportamenti devianti che fanno sì che da quartieri come S. Cristoforo provengano la maggior parte dei ragazzi incorsi in arresto nel distretto di Catania (città al primo posto in Italia per tasso di criminalità minorile).
Il 30 % dei minori lavora e studia contemporaneamente, il resto lavora solo occasionalmente in periodi particolari dell'anno (feste patronali, fiere natalizie e dei defunti, …) o nelle fiere del fine settimana, l’ 80% lavora nel periodo estivo.
Il lavoro domestico delle bambine è diffuso in quasi tutte le famiglie. In molti casi si tratta di vera e propria sostituzione dei genitori nella conduzione delle attività domestiche, ivi compresa la crescita dei fratelli e sorelle più piccoli.
La maggior parte dei genitori dei bambini/e che hanno frequentato o frequentano il centro non ha un lavoro fisso e regolare; svolgono per lo più lavori informali (manovali, venditori ambulanti, scaricatori al porto, custodi, raccoglitori agricoli, ….) e in alcuni casi illegali (stoccaggio e vendita di materiale di provenienza furtiva, contrabbando di sigarette, smercio di materiale contraffatto, corse clandestine di cavalli, auto, moto, di biciclette).
Le donne, le più fortunate, svolgono lavori domestici presso altre abitazioni o per conto di cooperative di pulizia che hanno l'appalto di uffici e condomini della città.
"Il quartiere ha un evidente consolidamento mafioso che trae origine dalle numerose famiglie che hanno controllato il quartiere e la città negli ultimi cinquantanni. Nitto Santapaola, Santo Mazzei (Cursoti), la famiglia Savasta, ora alleati ora in guerra, determinano ancora oggi la vita del quartiere e di grosse fette della città. Da un paio di anni la pax mafiosa ha ridotto gli omicidi all'interno del quartiere (circa 5 l'anno), rispetto ai 20 degli anni passati. Spesso a pagare sono gli stessi minori, sia perché colpiti direttamente dal fuoco di un regolamento di conti, sia perché accidentalmente presenti".
Le già precarie condizioni sanitarie del quartiere sono ulteriormente compromesse dalla numerosa presenza di stalle e macelli illegali, nei quali vengono allevati e poi macellati abusivamente i cavalli impiegati nelle corse clandestine.
In questo contesto il Gapa intende proporsi come luogo di riferimento in cui costruire e ricostruire un tessuto sociale su una base di disaggregazione, rassegnazione, assistenzialismo, perdita di dignità, emarginazione.
Il GAPA ha acquistato un immobile che si compone di un primo corpo casa di circa 100 mq che ha necessitato sin da subito un intervento di ristrutturazione. Il costo della ristrutturazione è stato in parte assorbito dalla associazione, in altra parte dal contributo della Chiesa Valdese dell'anno 2005 (€ 30.000,00). Quando, si auspica nel 2007, la ristrutturazione della casa sarà completa, la casa ospiterà attività grafico pittoriche, di espressione corporea, laboratori musicali, di recupero scolastico, teatrali e drammatizzazione, attività legate alla redazione di un giornale di quartiere, attività ludico creative, corsi di cucina multietnica, di animazione di strada finalizzata al coinvolgimento di minori.
I beneficiari delle attività (oltre agli stessi volontari/e) sono le bambine, i bambini, gli adolescenti, le ragazze e i ragazzi, e le famiglie del quartiere. Sono coinvolti attualmente in maniera regolare e continuativa circa 60 minori di età compresa dai 6 ai 17 anni, più una decina di ragazzi/e maggiorenni e il 50% delle rispettive famiglie. Esiste un continuo scambio e confronto con associazioni catanesi e non, per iniziative comuni sia di carattere politico che ludico-ricreativo.
Si cerca un costante rapporto con le istituzioni pubbliche (enti locali, servizi sociali, scuole, parrocchie, …) per la realizzazione di iniziative comuni, alla ricerca di un reale dialogo sociale.
Ricerca
L’impegno della Tavola Valdese nei confronti della Ricerca è stato mantenuto anche quest’anno con l’attribuzione di un contributo di 100.000,00 € all’Università degli Studi di Milano. L’università – in particolare il Centro di Ricerca sulle Cellule Staminali - ha impiegato il fondo nella realizzazione del progetto: "Neuroni da Cellule Staminali Embrionali Umane per lo studio della biologia del differenziamento e la produzione di modelli cellulari di Malattia di Huntington".
L’Ufficio Otto per Mille sarà lieto di fornire ulteriori informazioni sui progetti descritti così come su tutti quelli approvati nell’anno.
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