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IL 17 FEBBRAIO

SIGNIFICATO DEI FALO'

un falò per ricordare il 17 febbraio 1848È consuetudine che la sera del 16 febbraio nei villaggi e nelle borgate delle Valli valdesi si accendano dei fuochi di gioia in ricordo della firma delle "Lettere Patenti" con le quali il Re Carlo Alberto concedeva per la prima volta nella storia del Piemonte i diritti civili alla minoranza valdese e, qualche giorno dopo, anche alla minoranza ebraica.
Con questo atto il Regno del Piemonte non solo poneva fine ad una secolare discriminazione nei confronti di una parte dei suoi sudditi, ma avviava anche un processo di modernizzazione che lo poneva al livello degli altri stati europei e alla testa del movimento del Risorgimento italiano.
Celebrare oggi quell'evento non vuol dire solo ricordare un momento del passato, ma soprattutto essere consapevoli che la libertà di coscienza è una delle libertà fondamentali di uno stato democratico come del resto viene anche affermato nella Carta costituzionale della Repubblica Italiana.

Libertà e fratellanza sono insiti nell'accensione del falò, "fuoco della libertà", simbolo gioioso di comunione e dialogo tra popoli, culture e fedi diverse.
La festa, da sempre, non ha un carattere religioso - sebbene i valdesi siano oggi ancora riconoscenti al Signore per la libertà ottenuta - ma civile. Intorno al falò si raduna tutta la popolazione al di là delle differenziazioni politiche, culturali, religiose, per una grande festa popolare.
Quest'anno e, speriamo ancora di più l'anno prossimo, l'auspicio è che quante più persone, provenienti anche da paesi diversi, si uniscano alla gioia della popolazione locale per la libertà che è dono e conquista ad un tempo.

Impossibile dire quanti siano i falò che si accendono la sera del 16 febbraio sui fianchi delle colline del pinerolese e per le pendici dei monti della Val Pellice, della Val Chisone e della Val Germanasca. Qua e là, spontaneamente si formano delle fiaccolate che precedono l'accensione dei falò.
Alle ore 20, per consuetudine, si accendono i fuochi, intorno ai quali la gente si riunisce per cantare, ascoltare brevi messaggi e riscaldarsi con un bicchiere di "vin brulé" generosamente offerto dalle associazioni locali. Suggestivo è lo spettacolo dei tanti fuochi che illuminano la notte.

Si segnalano alcuni luoghi significativi:
A Bobbio Pellice (Val Pellice) il falò in località Sibaud, dove nel 1689 i valdesi strinsero tra loro un patto ("il giuramento di Sibaud") per mantenere tra loro l'unità e la concordia.
A Villar Pellice (Val Pellice) in località "Ponte delle Ruine" il falò si accende alle 21, imponente per la partecipazione di un gran numero di persone e delle corali.
A Torre Pellice (Val Pellice) in località Coppieri, dove rimane uno dei più antichi templi valdesi.
A Luserna San Giovanni (Val Pellice) notevoli sono i falò in località Stalliat, Banchina degli Odin, Cio d'mai. La fiaccolata parte alle ore 19 dal tempio dei Bellonatti di Luserna San Giovanni.
A Prarostino (Val Chisone) in località San Bartolomeo, Roc e Collaretto. I falò sono collegati tra loro da una fiaccolata.
A San Germano Chisone (Val Chisone) quello del Risagliardo con la partecipazione della Banda e della Corale valdese.
A Perosa Argentina (Val Chisone) quello in località Forte di Perosa.
A Pomaretto (Val Germanasca) in località Inverso, nei pressi della Proloco cittadina.
A Prali (Val Germanasca) il falò centrale è a Ghigo di Prali.

 

 

 

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