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SINODO 2007

All’attenzione del Sinodo i rapporti con lo Stato

BENE L'OTTO PER MILLE, MALE LA SCUOLA

di Laura Ronchi De Michelis

Il tema dei rapporti con lo Stato è stato affrontato dal Sinodo essenzialmente su due fronti: l’approvazione da parte del Parlamento della revisione dell’Intesa per quel che riguarda l’accesso all’Otto per mille e la situazione venutasi a creare in seguito alle recenti disposizioni ministeriali relative all’Insegnamento religioso cattolico.
Resta ancora sul tappeto, purtroppo, il problema della approvazione, da parte del Parlamento, della revisione della Intesa già firmata dal Governo nel maggio 2005 e presentata all’esame del Parlamento nella precedente legislatura: l’attuale Governo ha infatti deciso di ridiscuterla insieme alle altre Intese (con buddisti, Testimoni di Geova, apostolici, induisti e con gli avventisti per una modifica a quella già stipulata) non ancora perfezionate per portarle in Parlamento con un unico disegno di legge. Il testo che la Tavola valdese ha presentato è identico al precedente e non crea problemi; problemi, soprattutto di spesa, sorgono invece in relazione ad alcune delle altre Intese, per cui tutto si è fermato e non è possibile prevedere quando si arriverà alla sospirata approvazione.

La vivacissima discussione si è intrecciata con espressioni di soddisfazione per l’aumento delle firme dei contribuenti a favore delle nostre chiese (circa 200.000, anche se sono stati segnalati casi di commercialisti che dissuadevano i propri clienti dal firmare per i valdo-metodisti) e ha visto emergere essenzialmente due posizioni: insistere per ottenere intanto la firma dell’Intesa che ci riguarda, oppure portare avanti la nostra protesta insieme a tutti coloro che sono anch’essi in attesa, senza temere di lamentarci apertamente della discriminazione attuata – di fatto – nei confronti di tutti i non-cattolici. Questa seconda è stata fatta propria dal Sinodo.

Assai animata è stata anche la discussione sulla ordinanza del 15 marzo 2007 con cui il ministro Fioroni ha stabilito di attribuire all’Insegnamento religioso cattolico un credito cumulabile nella votazione finale con quelli delle materie curriculari, penalizzando chiaramente quanti non si erano avvalsi dell’Insegnamento stesso e contraddicendo la legge che parla apertamente dell’insegnamento religioso cattolico come di materia facoltativa. Il ricorso, da noi presentato al Tar, è risultato vincente, ciononostante il Consiglio di Stato lo ha annullato dando ragione al ministro.
Laicità dello Stato e discriminazione, illegittima intromissione della chiesa di Roma nella vita dello Stato e colpevole acquiescenza del Governo e del Parlamento sono stati i temi ricorrenti nei numerosi interventi, poi ribaditi nell’odg approvato all’unanimità.

Su di essi è tornato anche il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, prof. Domenico Maselli, che nel suo discorso ha ricordato l’impegno della Federazione contro ogni forma di discriminazione religiosa e a sostegno della legge per la libertà religiosa, fortemente osteggiata dalle gerarchie cattoliche, che pure attende da anni di essere approvata, concludendo con un gustoso (ma preoccupante) aneddoto: nella sua ricerca delle sette sataniche il ministero dell’Interno ne avrebbe individuate due, a Cagliari: i battisti e gli avventisti.

Tratto da Riforma del 14 settembre 2007

 
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