SOTTOSCRITTO IL «TESTO APPLICATIVO PER I MATRIMONI
INTERCONFESSIONALI»
E' stato firmato ufficialmente il 25 agosto presso la sede della Tavola
valdese a Torre Pellice (TO) il "Testo
applicativo" per i matrimoni misti interconfessionali: "Un
evento ecumenico di enorme valore", secondo Maria Sbaffi Girardet,
presidente della Commissione sinodale che in questi anni ha portato avanti
la discussione e l'elaborazione del documento. Guidava la delegazione
cattolica per la firma del "Testo applicativo" mons. Alberto
Ablondi, presidente della Commissione CEI per i matrimoni misti.
La firma giunge dopo molti anni di dialogo ed elaborazione comune: gia'
cinque anni fa e' stato sottoscritto da entrambe le chiese il "Testo
comune sui matrimoni misti interconfessionali". Il "Testo
applicativo" costituisce adesso un importante traguardo nella definizione
di indicazioni concrete per la pastorale dei matrimoni fra cattolici,
valdesi e metodisti. Mons. Ablondi ha sottolineato, durante un incontro
con i giornalisti, che questo accordo "e' frutto dell'incontro e
del dialogo. Nel corso di questi anni non sono mancati momenti di stanchezza
e di inciampo, ma e' stato un processo sostanzialmente costante".
Tanto piu' la firma di oggi e' importante, ha detto ancora Ablondi, se
si considera "il clima non facile, sotto il profilo del dialogo ecumenico,
di questo anno giubilare".
Anche Maria Sbaffi Girardet ha sottolineato l'ampia valenza ecumenica
di questa firma, che offre speranza di un dialogo rinnovato fra la Chiesa
cattolica e le chiese valdesi e metodiste anche su altre questioni, in
primo luogo sul tema dell'ospitalita' eucaristica. "Principio fondamentale
del testo comune - ha ricordato - e' che i matrimoni misti devono avvenire
nel pieno rispetto delle coscienze dei due sposi e in armonia con le rispettive
comunita' di appartenenza. Il lavoro comune delle commissioni cattolica
e protestante - ha detto - e' avvenuto, nel corso di questi anni, in un
clima di dialogo fraterno, consapevoli sempre della necessita' della guida
dello Spirito".
E' intervenuto all'incontro con la stampa anche il vescovo di Pinerolo,
mons. Pier Giorgio Debernardi, che ha esortato a "gioire ed impegnarsi",
di fronte al risultato raggiunto: "Il sogno - ha detto - e' che la
firma di questo documento comune segni profondamente il cammino delle
nostre chiese e ci impegni seriamente a proseguire il dialogo ecumenico".
Sempre in materia di dialogo ecumenico, il Sinodo ha accolto un documento
curato dalla Commissione consultiva per le relazioni ecumeniche, in cui
si propongono alcune osservazioni ed emendamenti alla Carta ecumenica,
un testo per il dialogo ecumenico fra le chiese europee predisposto congiuntamente
dalla Conferenza delle
chiese europee (KEK) e dal Consiglio delle conferenze episcopali europee
(CCEE). Il Sinodo ha dato mandato alla Tavola valdese e al Comitato permanente
OPCEMI di "segnalare alla KEK in tempo utile tali proposte di modifica,
riservandosi di esaminare il testo definitivo per farlo proprio nel prossimo
Sinodo".
(Tratto da NEV n. 33-34-35/2000) |