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GLI ATTI DEL SINODO
LAICITA' DELLO STATO
Il Sinodo, rileva che il mantenimento della laicità dello Stato democratico è premessa indispensabile al raggiungimento di una autentica libertà religiosa. In tale quadro ritiene che sia indispensabile la piena attuazione delle norme costituzionali, ed in particolare del comma 3 dell’art. 8 che prevede come metodo per definire i rapporti tra Stato e organizzazioni religiose la legge su base di Intese.
Auspica pertanto che vengano rapidamente approvate dal Parlamento le due intese già firmate dal Governo (Buddisti e Testimoni di Geova), e siano concluse le altre in corso.
Ritiene inoltre che sia indispensabile che, quanto previsto dalle leggi di approvazione delle intese, venga rapidamente attuato se del caso adeguando i singoli testi unici o regolamenti.
È improcrastinabile l’abrogazione della legge sui culti ammessi del 1929 e T.U. di P.S. del 1931 e pertanto auspica che il disegno di legge Prodi sulla libertà religiosa, approvato dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera, possa concludere presto il suo iter in modo positivo.
Esprime inoltre preoccupazione per i progetti enunciati da membri del governo per ciò che riguarda la scuola, che rischiano di impedire il libero dialogo e la convivenza di gruppi di diversa religione e quindi di favorire gravi discriminazioni. |
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STATO, CHIESA E SOCIETA'
Il Sinodo, tenuto conto che l’attuale quadro politico, la molteplicità e diversità delle leggi e dei provvedimenti emanati a livello regionale, i mutamenti verificatesi nei rapporti tra stato, chiesa e società richiedono, da parte delle chiese, un’attenzione sempre vigile; invita la Tavola valdese a valutare la possibilità di nominare una Commissione consultiva che abbia come mandato l’osservazione della situazione politica religiosa ed economica italiana e mondiale in modo da dare indicazioni alla Tavola valdese in vista di una strategia adeguata ai tempi. |
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ACCOGLIENZA E OSPITALITA' DEGLI STRANIERI EVANGELICI
Il Sinodo, ritenendo importante ed urgente che le chiese
proseguano ed approfondiscano la riflessione riguardo laccoglienza
e lospitalità del gran numero di stranieri evangelici che
sempre più numerosi si trovano nel nostro paese: sia quelli che
hanno un rapporto strutturato e continuativo con la nostra realtà
evangelica, sia quelli con i quali non abbiamo un rapporto diretto, nella
consapevolezza che su questo tema si stanno muovendo ancora i primi passi,
con le parole dellAtto 31/01 della Conferenza del II distretto
- ringrazia il Signore perché ci pone dinnanzi una nuova importante
sfida
- afferma la necessità di unintegrazione che sia rispettosa
delle diversità e invita le chiese a proseguire sulla via del dialogo,
della formazione e dellaccoglienza reciproca
- ricorda che le nostre chiese sono luoghi di comunione tra persone diverse
e unite dalla fede nel Cristo crocifisso e risorto e che devono diventare
"case" che tutti possano riconoscere come la propria
- esprime la consapevolezza che la situazione delle/gli immigrate/i molto
spesso ci porta a toccare con mano la realtà dellingiustizia
economica del mondo, ma anche del nostro paese.
Invita il Seggio a nominare una Commissione ad referendum che, in collaborazione
con il servizio Migranti della FCEI e con le CED, presenti al prossimo
Sinodo:
- un quadro articolato delle varie situazioni presenti nelle nostre chiese
o delle realtà con le quali le nostre chiese sono in contatto
- le diverse problematiche che emergono
- le competenze e gli strumenti teologici, linguistici e liturgici necessari
per lavorare efficacemente in un contesto sempre più internazionale
chiede che il prossimo Sinodo riservi uno spazio particolare a questa
problematica. |
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CONFLITTO IN ISRAELE E PALESTINA
Il Sinodo, profondamente colpito dalle quotidiane notizie
sul progredire della violenza nel conflitto israelo/palestinese, vedendo
con preoccupazione allontanarsi ogni soluzione accettabile del conflitto,
ritiene che, anche in questo, il ricorso alla violenza non possa avere
lultima parola; esprime la sua solidale vicinanza a quanti, in entrambi
i popoli, in questi difficili giorni, continuano ad adoperarsi per la
pace, ad incontrarsi per protestare contro le violenze e i soprusi; rivolge
un appello ai due popoli e ai loro rappresentanti perché riconoscano
il loro diritto reciproco allesistenza, alla pace, alla sicurezza,
ai diritti e alla dignità umana.
Per tutte queste considerazioni il Sinodo accoglie lappello del
Consiglio ecumenico
a "sostenere limpegno dei gruppi di base sia israeliani
che palestinesi che si impegnano nei loro paesi per costruire la pace;
a promuovere e/o raccogliere iniziative di altre chiese o altre realtà
per costruire e rendere efficace unampia collaborazione internazionale
in vista della costruzione di una pace vera, basata sulla giustizia e
sulla sicurezza di tutti i popoli della regione".
In questo quadro accoglie con interesse la proposta presentata in questa
sessione sinodale dalla rappresentante delle chiese riformate olandesi
di partecipare alla formazione di una delegazione di cristiani europei
che visiti Israele e i territori palestinesi per incontrare tutte le realtà
che in questo momento si adoperano attivamente per far riprendere il processo
di pace basato sul diritto internazionale e i diritti umani; chiede alla
Tavola valdese di prendere contatto con gli organizzatori di tale iniziativa,
valutando la possibilità di partecipare alla delegazione e alle
visite previste.
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"GENOA SOCIAL FORUM" Il Sinodo, ascoltate diverse testimonianze dirette sugli episodi di Genova
(Genoa Social Forum - G8 del luglio 2001), presa conoscenza dellabbondante
documentazione fornita dai mezzi di informazione in Italia e allestero,
ribadisce per ogni essere umano il diritto di manifestare le proprie convinzioni
e lirrinunciabile opzione nonviolenta che legittima in modo inequivoco
tale diritto e libertà;
manifesta un netto rifiuto nei confronti di ogni violenza tesa ad inquinare,
reprimere e falsare le dimostrazioni pacifiche;
esprime in particolare:
a) viva preoccupazione per luso che a Genova si è fatto della
violenza fisica e psicologica come mezzo di intimidazione politica;
b) indignazione per le palesi violazioni dei fondamentali e inalienabili
diritti umani;
c) solidarietà con quanti sono stati vittime di tali violenze;
riafferma la propria fiducia nella Magistratura italiana per un sereno
accertamento della verità e delle responsabilità relative
ai fatti di Genova.
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QUOTE NON ESPRESSE DELL'OTTO PER MILLE
Il Sinodo, preso atto dei pareri espressi dalle chiese, dà mandato alla Tavola valdese di instaurare con il governo italiano una trattativa volta alla stipula di una Intesa che, ferme restando le linee guida fissate con l’art. 36/SI/91, consenta alle nostre chiese di essere destinatarie delle quote dell’otto per mille (OPM) relative a tutti i contribuenti. |
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RIPARTIZIONE DELL'OTTO PER MILLE
Il Sinodo, decide di variare i criteri di ripartizione dellintera
quota dellOPM (quote espresse e non espresse) a favore di interventi
nei paesi poveri del mondo dal 30% al 50% a partire dallanno in
cui anche le quote non espresse dellotto per mille saranno a disposizione
della Tavola valdese. |
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OTTO PER MILLE E LE ORGANIZZAZIONI LAICHE
Il Sinodo invita la Tavola valdese a continuare ad adoperarsi nelle sedi appropriate perché la possibilità di accedere ai fondi dell’OPM sia estesa alle organizzazioni non governative di carattere sociale, culturale, ambientale, umanitario. |
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