Numerosa la presenza al Sinodo di rappresentanti di chiese e organismi esteri
ESSERE PARTE DELLA CHIESA UNIVERSALE
Quella protestante è una vera e propria famiglia, capace di unità pur nella diversità dei suoi vari componenti. Anche quest'anno il gruppo di amici più folto è giunto dalla Germania
La presenza di tanti ospiti durante il nostro Sinodo dimostra ogni anno quanto siamo collegati con altre chiese sorelle e organizzazioni ecclesiastiche di sostegno alla Chiesa valdese. È questo un segno tangibile che la piccola Chiesa valdese fa parte della grande famiglia protestante. Molte persone presenti al Sinodo seguono la vita della nostra chiesa da anni, e questo emerge anche al momento dei saluti ufficiali che durante il Sinodo oppure nella serata dedicata agli ospiti ci vengono rivolti.
Non uno straniero, ma uno di casa, Valdo Bertalot, segretario generale della Società biblica italiana, nel suo saluto ha sottolineato lo stretto legame tra la Chiesa valdese e la Società biblica, soprattutto nella collaborazione scientifica e per le traduzioni. C'è da sottolineare che nel 2001 sono già passati 25 anni della prima traduzione interconfessionale della Bibbia, la Tilc, di cui si sta attualmente stilando una revisione. Di questa edizione sono stati venduti più di 10 milioni di copie.
È sempre impressionante costatare quanti dei nostri amici sono così gentili da rivolgere il loro saluto in italiano, come per esempio Gisèle Tron, che rappresentava la Federazione protestante di Francia, sottolineando il lavoro diplomatico che la Federazione stessa svolge insieme ai pentecostali e agli avventisti per il riconoscimento del nuovo presidente del Madagascar da parte del governo francese. Ma anche nel lavoro con gli immigranti viene portato avanti un lavoro molto simile a ciò che fa il SRM in Italia, non ultimo per il riconoscimento del culto islamico.
Dalla Germania era presente un volto gruppo di amici che da anni condividono le gioie le preoccupazioni della nostra chiesa. Fra loro Ulrich Möller, della Chiesa evangelica della Westfalia, da 2 anni responsabile per le relazioni della sua chiesa con la Chiesa valdese ma come abbiamo potuto vedere già molto "dentro" le nostre questioni. Una delle "nostre" è senz'altro Susanne Labsch, della Chiesa evangelica del Baden, che è un po' l'ambasciatrice della Chiesa valdese in Germania, dopo tutti gli anni vissuti lavorando nella e per la nostra chiesa.
Un legame che è stabile e fruttuoso da anni ci lega con la Chiesa evangelica della Renania, dalla quale erano presenti Wilfried Neusel, che a nome di tanti amici tedeschi ci ha rivolto un saluto sincero di condivisione e di solidarietà il martedì mattina in aula sinodale, e Elke Wieja, che lavora come lui a Düsseldorf nella sede centrale della loro chiesa. Il pastore Hansjoerg Haag ha portato il saluto della Chiesa evangelica di Kurhessen-Waldeck e il pastore Walter Schulz rappresentava l'Alleanza riformata.
Molte delle nostre opere conoscono bene il lavoro che svolge il gruppo degli amici di valdesi che opera in Germania, impegnato a sostenere non poche delle nostre opere diaconali cercando di seguirne con attenzione lo sviluppo. Il saluto da parte loro ci è stato rivolto dalla pastora Cordula Altenbernd, che sottolineava che "questo tipo di rapporti ecumenici e interpersonali ha lo scopo di cambiare il mondo e di salvare la creazione". Anche Peter Menzel, in un breve saluto, ha sottolineato che attraverso il collegamento con la Chiesa valdese nascono spesso rapporti anche con altre chiese, e ci ha portato in questo quadro i saluti della chiesa dell'Alsazia-Lorena. Jürgen Hanssmann, vecchio agapino, rappresentava anche quest'anno la "Deutsche Waldenservereinigung".
Dalla Gran Bretagna possiamo segnalare la presenza di George Moreton, della Chiesa riformata unita, che sottolineava nel suo saluto che "noi abbiamo imparato molto da voi. E vorremmo fare ancora di più". Si sentiva molto in sintonia con la posizione del Sinodo espressa a riguardo di Johannesburg. Erica Scroppo Newbury rappresentava la Waldensian Church Mission dell'Inghilterra, l'antico comitato di Cromwell. Grazie al lavoro del Comitato, quest'anno hanno potuto continuare gli scambi grazie a cui sono presenti per un anno due ragazze metodiste alla Noce di Palermo e uno studente della Facoltà valdese potrà fare il suo anno all'estero studiando a Cambridge. Ian Alexander rappresentava la Chiesa di Scozia con la quale esiste un duraturo legame di amicizia.
Unica presenza molto gradita dai Paesi Bassi è stata quella di Roger Dewandeler, del Comitato valdese della Chiesa vallone, che suggeriva uno scambio pastorale per conoscere meglio le reciproche realtà. Numerosi sono stati invece le amiche e gli amici presenti dalla Svizzera. Il Comitato valdese della svizzera tedesca (con esclusione di Berna) era rappresentato dalla loro presidente, Susi Hoegger-Passera, e da Walter Bammerlin.
Il Comitato valdese di Berna era rappresentato dal presidente Ansgar Kuehnrich e da Charles Buffat, amici da lunghissimi anni. Paul Schneider, della Federazione delle chiese protestanti svizzere, che rappresenta 23 chiese con circa ai 2,8 milioni di membri, ci diceva che le preoccupazioni per gli ospedali lui le conosce bene anche in Svizzera, essendo medico. Sottolineava la necessità di osservare attentamente i bisogni della popolazione del territorio e di agire in questo modo, non aspettandosi aiuti da nessuno.
(tratto da Riforma, del 13 settembre 2002) |