Benché aumentino le firme, il gettito dell'otto per mille è in calo. La finanza etica
OTTO PER MILLE E FINANZA ETICA
di Gabriella Marangoni
Il Sinodo si è dato delle regole ben precise: il 70% dei finanziamenti per progetti italiani e nel Rio de la Plata e il restante 30% per progetti all'estero. Dobbiamo purtroppo registrare l'attuale trend negativo delle rimesse dal ministero delle Finanze. Il moderatore ha illustrato la tabella contenente la ripartizione dell'8 per mille dell'anno 2002. Il totale dell'esborso per progetti italiani sarà di 2 milioni 234.000 euro (690.000 già anticipati) i cui maggiori destinatari sono: Agape, Centro diaconale La Noce, Centro culturale valdese, Libreria Editrice Claudiana, Meccanica Riesi, Mesa Valdense, Servizio cristiano Riesi; sono stati coperti i mutui accesi gli scorsi anni con Istituti di credito a copertura di esborsi per gli ospedali di Torino e Torre Pellice; è stato acceso un mutuo di 200.000 euro per la Commissione sinodale per la diaconia. La cifra destinata a progetti all'estero sarà di 957.500 euro di cui oltre 116.000 già anticipati.
Finanza etica: riporto dalla relazione della Cde: "La Tavola valdese ha aderito alla campagna pubblica per il mantenimento e l'applicazione della legge 185-1990 sul controllo di fabbricazione e vendita delle "armi leggere". Ricordiamo il decennio "overcoming violence-superare la violenza" lanciato dal CEC, di cui come chiese valdesi e metodiste in Italia siamo coinvolti, prevede anche un ambito di lavoro sulla riduzione della violenza nelle metropoli e nei conflitti locali in cui vengono utilizzate appunto le cosiddette "armi leggere". Il nostro paese è, nel mondo, il terzo esportatore di armi leggere (pistole, fucili, carabine, munizioni, mitragliatori, lanciamissili, pezzi d'artiglieria, mortai portatili antiaereo e antimissile, mine antiuomo...) e la legislazione italiana esistente, seppur severa, viene spesso aggirata con la classificazione di tali armi come "armi civili".
La Chiesa valdese-Unione delle chiese valdesi e metodiste ha, purtroppo, rapporti con alcune banche presso le quali operiamo con le rimesse dei membri delle nostre chiese e per il trasferimento dei bonifici, che sono capofila nei finanziamenti relativi alle esportazioni di armi dall'Italia; inoltre questi Istituti di credito lavorano anche all'aumento del debito dei paesi poveri applicando, con l'autorizzazione del governo, compensi di mediazione vicini al 10% del valore della fornitura". Pertanto il Sinodo è stato chiamato a esprimersi in coerenza invitando la Tavola, l'OPCEMI, la Facoltà, la CSD e tutte le opere, nonché i membri delle nostre chiese "…a compiere delle scelte coerenti con le prese di posizione contrarie al commercio delle armi (...) trovando il modo per dare un segnale forte in direzione di una gestione etica delle nostre finanze, sviluppando la consapevolezza che la trasformazione della società e la ricerca della pace fra i popoli passano anche attraverso scelte di consumo critico e scelte di finanza etica".
(tratto da Riforma, del 13 settembre 2002) |