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SINODO 2003

I nuovi corsi post-laurea e il Centro di studi ecumenici Melantone

LA FACOLTA' VALDESE DI TEOLOGIA CRESCE

L'assemblea sinodale ha discusso anche del legame tra i corsi offerti dalla Facoltà valdese e la diversità di ministeri nelle chiese locali. Il sostegno economico di questo Istituto

di Daniele Bouchard

un momento della consacrazione al ministero pastorale  (foto Riforma)La Facoltà di teologia ha presentato al Sinodo il suo sempre ricco programma di attività e di progetti per il futuro. Il dibattito si è concentrato su tre temi: i corsi post-lauream, il legame dei corsi offerti dalla Facoltà con la diversità di ministeri nelle chiese e la questione finanziaria.
Lo scopo primario di corsi post-lauream è la formazione di un gruppo qualificato di collaboratrici e collaboratori che siano in grado da un lato di rispondere alle numerose richieste di intervento provenienti dalle università italiane e dall'altro di collaborare con il corso di Formazione teologica a distanza, che continua ad aumentare il numero degli iscritti, provenienti dai più diversi ambiti. Inoltre è opportuno adeguarsi al fatto che in tutta Europa le università si stanno ristrutturando sulla base del modello "3+2" (una laurea breve di tre anni più una specializzazione di due anni).
La Facoltà è ben avviata nell'organizzazione di due percorsi di dottorato, uno in storia del protestantesimo e l'altro in teologia sistematico-ecumenica. Per il secondo è prevista la collaborazione dell'Ateneo di Sant'Anselmo. Più problematico l'avvio del Master, che dovrebbe fornire a persone già formate in ambiti diversi una specializzazione finalizzata alla pratica professionale. Si pensa a un "master sul dialogo interreligioso" diretto a tutte quelle professioni che hanno a che fare con persone provenienti da diverse culture e religioni, ma molti sono i problemi di ordine pratico e finanziario ancora da risolvere.

Mentre la Facoltà diversifica la sua offerta formativa, le chiese devono chiedersi come sfruttare al meglio le nuove possibilità che vengono create. Ad esempio manterremo il corso di cinque anni per la formazione dei pastori e delle pastore, o riterremo sufficiente la laurea breve di tre anni per svolgere il ministero pastorale nelle comunità, richiedendo una specializzazione solo per ministeri particolari? Nel primo caso, raccomandato da molti in Sinodo, quali ministeri (predicatore locale, catechista, monitrice, ecc.) potrebbero trovare la loro preparazione nella laurea breve? Quali nel corso di diploma a distanza? E viceversa, quali e quante possibilità di valorizzazione offrono le nostre chiese alle diplomate e ai diplomati del corso a distanza?
Sembra che il pastorato sia l'unica forma di impegno riconosciuta da molti che, avendo acquisito una formazione teologica, intendono metterla a frutto nell'ambito delle chiese. Questo in molti casi non è realizzabile e soprattutto contraddice l'ecclesiologia protestante che insiste sulla molteplicità dei ministeri. Anche l'alto numero di richieste di avvio straordinario al pastorato tradisce questa concezione "monoministeriale": questa via, prevista dai nostri regolamenti, dovrebbe essere riservata a persone che sono già impegnate nella vita delle nostre chiese locali, alle quali la chiesa riconosce quei doni specifici necessari all'esercizio del ministero pastorale. La vita delle chiese locali offre numerose altre possibilità a tutte le altre persone desiderose di impegnarsi al loro interno.

L'indispensabile lavoro della Facoltà di teologia ha un costo economico molto alto per le nostre piccole chiese e per questo da sempre è sostenuta in modo determinante da chiese sorelle all'estero. È tuttavia necessario che le nostre chiese compiano dei passi avanti nel loro contributo finanziario. Le chiese battiste, che non sono ancora riuscite a dare un contributo finanziario regolare, sono state sollecitate a darlo. Il Sinodo ha chiesto a tutte le chiese di dedicare, in occasione delle domenica della Facoltà, più attenzione e più generosità al suo lavoro e ai suoi progetti.

(tratto da Riforma, del 12 settembre 2003)

 
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