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SINODO 2005

IL DIBATTITO SULL'ECUMENISMO

"Le divisioni non vanno taciute o sottovalutate: è bene dircele con correttezza e con franchezza". E' quanto ha affermato mons. Vincenzo Paglia, presidente della Commissione per l'ecumenismo e il dialogo della Conferenza episcopale italiana (CEI), nel messaggio che ha rivolto ai membri del Sinodo. Un intervento franco e appassionato che ha avuto i suoi punti qualificanti nella centralità della Parola di Dio, nel richiamo alla radicalità dell'Evangelo e nella testimonianza comune per la pace e per i minimi del mondo.
Il presidente del Sinodo, pastore Franco Giampiccoli, ringraziando mons. Paglia per il suo messaggio, ha citato una frase del filosofo protestante Paul Ricoeur: "Se le religioni vorranno sopravvivere dovranno saper rinunciare in primo luogo a ogni specie di potere che non sia la parola disarmata". Un ammonimento contro un uso non evangelico del potere che valdesi e metodisti italiani rivolgono innanzi tutto in modo autocritico a se stessi, ma che, con la franchezza che deve caratterizzare un sincero dialogo ecumenico, si sentono di rivolgere alla Chiesa cattolica rispetto a due precise prese di posizione: la pesante ingerenza della CEI nella vita civile del paese in occasione dei referendum sulla procreazione medicalmente assistita, e la riproposizione della dottrina delle indulgenze, sia pur esente dei suoi aspetti più materiali, proprio nella terra di Lutero. Due espressioni di un potere secolare e spirituale, rispetto al quale valdesi e metodisti sentono di dover esprimere il proprio dissenso.
Nel corso del dibattito è emersa la positività e la fiducia che si ripone nelle iniziative ecumeniche a carattere locale, a partire dalla Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. La separazione che comunemente si fa tra «ecumenismo di base» e «ecumenismo ufficiale», sostenendo il primo e non avendo fiducia nel secondo, non fa bene al dialogo ecumenico. Maria Bonafede ha invitato a vivere una fraternità fra chiese che sappia anche affermare le differenze, anzi, che sia sostenuta proprio dalla positività della franchezza. E il dialogo ecumenico non può essere bilaterale, ma consapevole del ruolo della cultura e della teologia ortodossa in Europa oggi e dell’impegno degli organismi ecumenici internazionali che ora più che in passato hanno bisogno di sostegno.

Nel portare il saluto della Conferenza delle Chiese europee (KEK), Luca Negro ha ricordato la prossima assemblea ecumenica di Sibiu (Romania) nel 2007, convocata dalla KEK e dal Consiglio delle Conferenze episcopali europee (CCEE) e che avrà per tema “La luce di Cristo illumini tutti. Speranza di rinnovamento e unità in Europa”. Usando l’immagine del pellegrinaggio del popolo di Dio, il pastore Negro ha presentato le tappe che le chiese percorreranno prima dell’assemblea: una «pre-assemblea» a Roma dal 24 al 27 gennaio 2006, a cui ne seguirà un’altra a Wittemberg, la città di Lutero, nel gennaio 2007. Fra queste due tappe saranno importanti i momenti di incontro e riflessione organizzati localmente. I temi della giustizia, della pace e dell’integrità del creato sono al centro dell’agenda ecumenica. Anche per i più giovani. Dopo il convegno giovanile ecumenico «Osare la pace per fede», al quale hanno partecipato a Firenze più di 300 giovani, si stanno organizzando dei seminari a carattere locale e nazionale in preparazione all’assemblea di Sibiu. Nel febbraio 2006 inoltre si terrà a Porto Alegre (Brasile) la nona assemblea del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) che ha per tema una preghiera: «Trasforma il mondo, Dio, nella tua grazia».
All’interno della discussione sull’ecumenismo è stata anche sottolineata la collaborazione con le comunità pentecostali grazie al «comitato interfedi», costituitosi in occasione delle Olimpiadi invernali di Torino 2006. Occasione di presenza evangelica da tutto il Piemonte, esso può essere oggi strumento per la testimonianza del messaggio di giustizia, di annuncio della grazia di Dio e di denuncia degli abusi di potere e ambientali, a partire dalla confessione di fede di Accra.

(tratto dal NEV, del 31 agosto 2005 e da Riforma del 9 settembre 2005)

 
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