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SINODO 2005

MARIA BONAFEDE

Intervista di Giorgio Tourn alla neo moderatore della Tavola Valdese

il Moderatore Gianni Genre (foto Riforma)MARIA BONAFEDE

Eletta dal Sinodo 2005 Moderatore della Tavola Valdese al termine delle prime sedute dell'esecutivo ha risposto alle nostre domande.

Quali i problemi più urgenti sul tappeto?
Nella sessione autunnale il mettere a punto il programma annuale con trasferimenti di pastori nelle nuove sedi, affidamento di incarichi, nomina di commissioni di lavoro e di studio.
La nostra è una chiesa numericamente piccola che ha però un numero considerevole di persone impegnate in diversi settori, è un grande puzzle che va coordinato con pazienza perché ogni tassello trovi la sua collocazione. Ci siamo occupati in particolare della situazione siciliana.

Che eco ha avuto la sua elezione?
Ho ricevuto moltissimi messaggi di consenso non solo, come si può comprendere, dai fratelli e sorelle delle nostre comunità, ma da persone "di fuori", non solo appartenenti al nostro ambiente, in particolare dal mondo cattolico, parrocchie, suore, sacerdoti che ho incontrati e con cui ho avuto in passato occasione di collaborare. Tutti si sono rallegrati per questo che hanno letto come un segno di forte fedeltà evangelica, un gesto di testimonianza cristiana autentico e profetico.

Quale è la collocazione della Chiesa valdese nella cristianità mondiale?
La numerosa delegazione di ospiti stranieri rappresentanti di tante chiese evangeliche dal Cameroun all'Irlanda dalla TransiIvania agli Stati Uniti ci colloca in una dimensione di fratellanza che si può dire universale o per usare il termine preciso "cattolica". Perché cattolica non è solo la Chiesa romana che fa riferimento al papa ma anche il cristianesimo evangelico.
Si tratta per noi di un fatto importante nella nostra vita ecclesiale perché ci arricchisce con idee e stimoli nuovi. Non è da trascurare il fatto che oltre una decina di pastori al servizio nelle nostre chiese provengano da chiese estere.

Per quanto concerne i rapporti con il cattolicesimo romano?
Il Sinodo ha ribadito la nostra volontà di proseguire nella linea di dialogo delineata anni fa: di apertura critica se necessario. Intendiamo con questo dare risposta fraterna a non pochi interrogativi che si pongono nel cattolicesimo stesso. In questo senso è di apertura costruttiva il che non impedisce che possa essere critico. Il Sinodo ha denunciato senza riserve il fatto che il pontefice abbia riproposto in occasione del suo viaggio a Colonia la dottrina delle indulgenze. Priva di fondamento biblico risultava tanto più grave sostenerla nel paese che ha visto nascere la Riforma protestante nel 1517, proprio su quel problema. Le 95 tesi di Lutero erano infatti una denuncia di questa prassi.

 
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