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SINODO 2005

Uno studio ecclesiologico

COME ESSERE CHIESA IN UN'EPOCA DI PRECARIETA'?

culto di chiusura (foto Riforma)«Vocazione, ruolo e funzione dei ministeri, limiti e confini della chiesa, definizione del membro di chiesa e nuove forme di appartenenza ad essa, i sacramenti e il loro rapporto reciproco». Sono questi i temi che il Sinodo ha affidato alla commissione ad referendum sull’ecclesiologia e alle chiese dopo un ampio e articolato dibattito scaturito proprio dai temi che la relazione della commissione aveva posto sul tappeto.
Il gruppo di lavoro sull’ecclesiologia, nominato lo scorso anno «con lo scopo di esplorare la situazione complessiva in cui è chiamata a svolgere la propria missione la chiesa», ha presentato al Sinodo una relazione in cui dopo aver fatto presente che «il nostro è un tempo di molte precarietà soggettive che richiedono un esame critico dell’eredità ricevuta e una grande fantasia per affrontare in modo nuovo e coraggioso i problemi nuovi e spesso imprevisti che ci si presentano via via» ha posto tra l’altro il Sinodo di fronte a due tematiche centrali: l’opportunità di identificare con chiarezza gli elementi caratterizzanti del «nostro essere chiesa»; e la necessità di una riflessione sul ministero dell’anziano che «dovrebbe diventare oggetto di studio e di particolare attenzione sia da parte delle chiese sia da parte del Sinodo poiché si ha l’impressione che talvolta il suo esercizio sia sottovalutato nel suo aspetto kerygmatico e pastorale».

In effetti proprio dalla figura dell’anziano è partita la discussione in Sinodo ma anche dalla necessità di confrontarsi come chiesa con le modificazioni avvenute nella società. «L’impressione è che nella chiesa ci sia “disordine” in merito ai vari ruoli – è stato detto –. Occorrerebbe rivalutare la figura degli anziani e questo proprio nell’ottica di quelle azioni di diaconia locale di cui sempre più si parla». Un altro punto su cui il Sinodo si è soffermato è il mutare delle chiese che, se è vero che negli ultimi 40 anni sono rimaste sostanzialmente uguali per numero, è anche vero che hanno registrato un decremento di membri di chiesa importante soprattutto nelle grandi città. «La situazione che ci si presenta facendo un giro per le nostre comunità è che da un lato non si può più dare per scontata la presenza delle chiese in certe realtà di fronte a perdite del 50% della loro consistenza numerica dall’altro però bisogna guardare diversamente ad esse con “l’eterogeneità” che dà continuità alle chiese stesse».

Alla fine tre sono parsi al Sinodo i campi su cui continuare la riflessione: i ministeri, i limiti dell’ecclesiologia e la definizione di membro di chiesa. Con un atto specifico è stato chiesto in proposito alla commissione ad referendum di continuare la propria riflessione ma anche alle chiese di incominciarla (tra l’altro il I distretto ha già in programma da tempo un incontro di una giornata ad Agape, a novembre, proprio per riflettere come chiese delle valli sulla figura dell’anziano) partendo dal documento che la commissione stessa aveva preparato e consegnato ai deputati.

(tratto da Riforma del 9 settembre 2005)

 
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