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SINODO 2006

Otto per mille e giornata per la libertà di coscienza e di religione

RAPPORTI CON LO STATO

di Laura Ronchi

il sinodo valdese (foto Riforma)La discussione sui rapporti con lo Stato ha seguito le linee tracciate nella sua relazione dalla Commissione d’esame e si è articolata sui due punti proposti: l’otto per mille e il cinque per mille.
Quanto al primo, sottolineando come la Tavola avesse approvato 91 progetti per l’Italia e 94 per l’estero, la Commissione censurava benevolmente le rimostranze avanzate spesso dai nostri enti o opere che avevano visto respinte o ridimensionate le proprie richieste, e ricordava il principio della solidarietà, della cura per l’altro, che deve informare l’uso di questa risorsa che ci viene affidata da quanti firmano a nostro favore pur essendo estranei al mondo delle nostre chiese. La relazione informava, inoltre, di due importanti iniziative prese dalla Tavola: il finanziamento di 100.000 euro per la ricerca sulle cellule staminali a favore dell’Istituto «L. e A. Serignoli» di Bologna e l’accordo per il versamento all'Opera di aiuto delle chiese evangeliche della Svizzera, tramite la quale la Tavola finanzia e controlla progetti all’estero, di una percentuale fissa, non ancora stabilita, dei proventi dell’otto per mille.

La presentazione dei dati relativi non solo ai progetti approvati in quest’ultimo anno ma anche ai dieci anni di gestione dell’otto per mille, forniti dalla Tavola e illustrati dal vice-moderatore, hanno dato materia a diversi interventi che criticavano la ripartizione dei finanziamenti, ritenendo eccessivo lo spazio dato al settore cultura rispetto a quello socio-assistenziale proprio in una fase in cui sarebbe necessario aumentare l’attenzione per le fasce più deboli della società; lamentavano un deficit di informazione rispetto ad altri soggetti; suggerivano di usare parte dei finanziamenti in una battaglia per la laicità. Alla replica esplicativa del moderatore seguiva l’invito a proporsi di riflettere in maniera approfondita sull’uso dell’otto per mille, una volta che i dati fossero tutti acquisiti.

Passando a esaminare il problema posto dall’adesione al cinque per mille, deciso dalla Tavola senza previa consultazione con le chiese, il vice-moderatore faceva la storia del provvedimento e dei tempi strettissimi che erano stati imposti, e chiedeva al Sinodo di esprimere una indicazione di massima per il futuro, ammesso che la situazione dovesse ripetersi. Gli interventi dei deputati aderivano alla raccomandazione di Franco Giampiccoli di «guardare un po’ più lontano di casa nostra», e ricordavano che la impropria estensione a un numero infinito di enti di vario genere di un provvedimento pensato per sostenere la boccheggiante ricerca scientifica in Italia, lo avrebbe reso inefficace allo scopo.

Dopo ampia discussione il Sinodo ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che chiede al governo di istituire per il 17 febbraio (festa civile e non religiosa, ricordava il moderatore) «La giornata della libertà di coscienza e religiosa»: un voto significativo che ha recepito non solo i molti richiami alla laicità dello Stato, conculcata dal crescente clericalismo che caratterizza la vita politica italiana, ma anche il diffuso disagio per una intolleranza che cerca motivazione e giustificazione nella diversità di pensiero e di confessione religiosa dell’altro.

Tratto da Riforma dell'8 settembre 2006

 
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