La chiesa coreana di Milano
IN COMUNIONE SECONDO LA CONFESSIONE DI FEDE
di Mario Radaelli
Il Sinodo ha accolto nell’Ordinamento valdese una numerosa comunità coreana. La Chiesa cristiana evangelica Hanmaum di Milano, con sede in via Dottesio, 15 è entrata a far parte, a tutti gli effetti, della grande famiglia valdese-metodista. Una risposta concreta all’integrazione per fratelli che provengono da lontano e sono mossi dagli stessi sentimenti cristiani: «Fare dei cittadini coreani dei discepoli di Gesù Cristo, prestare servizio e assistenza sociale, promuovere l’espansione del Vangelo in Italia ed in Europa». Recita proprio così l’articolo 2 dello Statuto della chiesa, letto e approvato dal Sinodo giovedì 24 agosto, alla ripresa pomeridiana dei lavori dei deputati.
Nella Confessione di fede, in comunione con la fede della chiesa universale, sono concentrate le verità che caratterizzano il mondo protestante: Dio uno e trino, la divinità e l’umanità di Gesù Cristo, la sua resurrezione e ascensione, il riconoscimento di unico mediatore tra Dio e gli uomini, una chiesa fondata sulle Sacre Scritture dell’Antico e Nuovo Testamento, alle quali viene riconosciuta autorità sopra la propria vita. Anche nella chiesa coreana i fedeli possono essere membri semplici, seguendo regolarmente le riunioni, contribuendo attivamente con le loro offerte e i loro doni, o diventare membri con diritto di voto, accettando la confessione di fede del proprio statuto.
Si tratta di una chiesa che elegge i propri pastori seguendo il criterio adottato dalla Chiesa presbiteriana coreana, che esige un lungo tirocinio di studi, dall’università (4 anni) a un Seminario teologico (3 anni) e da un periodo di tirocinio per altri 2 anni. Il Sinodo ha accolto con molto calore i rappresentanti della chiesa coreana che, dopo un breve messaggio, hanno sottoscritto il loro impegno alla presenza dell’assemblea, controfirmato dal moderatore Maria Bonafede che li ha fraternamente abbracciati. Il Sinodo ha accompagnato questo importante appuntamento, atteso da mesi dalla comunità coreana di Milano, con un lungo e fraterno applauso.
Tratto da Riforma dell'8 settembre 2006 |