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SINODO 2001

GLOBALIZZAZIONE: «ESPRIMIAMO PROFONDA AVVERSIONE VERSO L'INGIUSTIZIA ECONOMICA»

il Seggio del Sinodo (foto Riforma)"Esprimiamo la nostra profonda avversione nei confronti dell'ingiustizia economica, della violenza politica che limita o esclude la partecipazione e della distruzione del pianeta di cui siamo partecipi e corresponsabili come cittadini di uno dei paesi piu' ricchi della terra": inizia cosi' il documento approvato dal Sinodo sul tema "Le chiese e la globalizzazione". Il documento, frutto del lavoro di uno dei gruppi tematici del Sinodo, sara' trasmesso alle chiese con la "raccomandazione di un attento esame".
Insieme all'analisi e alla denuncia di alcune gravi contraddizioni dell'attuale sistema economico, il testo proposto alla riflessione delle chiese individua nello specifico alcune questioni: l'abuso dell'ambiente, che "rischia di rendere irreversibile il suo degrado con danni irreparabili", "l'esercizio violento del potere economico e politico che accresce a dismisura il deficit democratico nei paesi occidentali come nei paesi del Terzo mondo" e infine il fatto che "non esistono a livello globale i freni e i controlli politici che finora hanno circoscritto il potere economico a livello nazionale; cio' consente le peggiori devastazioni - prosegue il documento - ad una economia sfrenata ed incontrollata".

Il documento auspica che le chiese valdesi e metodiste "si diano un serio programma di studio e di impegno lungo tre percorsi". In primo luogo, un "percorso di conoscenza", che implichi l'acquisizione di strumenti di informazione e contro-informazione e insieme un'azione di "educazione che fornisca ai singoli e alle comunita' elementi di conoscenza dei meccanismi economici che consentano la comprensione delle questioni in gioco". In secondo luogo il documento invita al "confronto": la predicazione e i percorsi di studio biblico - su temi come la giustizia, la pace, la mansuetudine, l'agape, l'idolatria - potranno costituire per le chiese il punto di partenza del confronto. Infine, l'azione, come "parte dell'ubbidienza al Signore, su un cammino comune verso un'economia piu' equa.

Sui gravi episodi di violenza di Genova in occasione del G8 e del Genoa Social Forum, il Sinodo delle chiese valdesi e metodiste ha approvato un ordine del giorno in cui si manifesta "netto rifiuto nei confronti di ogni violenza tesa ad inquinare, reprimere e falsare le dimostrazioni pacifiche".

Inoltre, il Sinodo esprime "viva preoccupazione" per l'uso che a Genova si e' fatto della violenza come "mezzo di intimidazione politica", indignazione per le violazioni dei fondamentali ed inalienabili diritti umani, e solidarieta' con quanti sono stati vittime delle violenze.
Riaffermando "piena fiducia nella Magistratura italiana per un sereno accertamento della verita' e delle responsabilita' relative ai fatti di Genova", il Sinodo "ribadisce per ogni essere umano il diritto di manifestare le proprie convinzioni e l'irrinunciabile opzione nonviolenta che legittima in modo inequivoco tale diritto e liberta'".

(tratto dal NEV, del 5 settembre 2001)

 
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