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ALFABETO EVANGELICO
Papa
IETA'
La religione non è solo pensare quello che si crede e fare ciò che si deve, è anche esprimere quello che si sente. Gli evangelici hanno sempre saputo creare nuove forme per comunicare e rafforzare la loro fede insistendo su due aspetti che sembrano opposti ma che essi hanno mantenuto uniti: la persona e la comunità. La fede è sempre qualcosa che riguarda ogni singola persona, è un fatto individuale, non si può credere al posto di un altro. Questo si vede molto bene nel caso della preghiera presso i protestanti. Non abbiamo il rosario perché accettiamo il Padre Nostro insegnato da Gesù ma non l'Ave Maria. Il protestante, quando prega, non si limita però a ripetere le parole imparate a memoria, ma si rivolge direttamente a Dio per dirgli le sue attese, le sue speranze, i suoi problemi. Ma la fede è anche vita in comune e gli evangelici hanno sempre creato momenti di incontro, di studio, gruppi, associazioni in genere dirette da laici (i boy-scouts sono un'invenzione protestante!). Quello che unisce questi due aspetti, individuo e gruppo, è il canto. Nessuna confessione cristiana ha sviluppato il canto come i protestanti, e non quello del coro ma dell'assemblea. Dai grandi corali luterani agli spirituals è stata questa l'espressione più bella e ricca della fede che il mondo protestante ha dato al cristianesimo.
Tratto dal libro di Giorgio Tourn
Alfabeto evangelico
ed. Claudiana
, Torino 2000
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